I candy canes sono bastoncini di zucchero, a caramella, paladini del Natale per grandi e piccini, ormai iconografici al pari dell’albero di o di pandoro e panettone. Non so se ci sia qualcuno che se li sugge per davvero o se – come credo/spero – si scelgono con l’idea di addobbare casa sapendo che proprio volendo si possono pure mangiare. Di fatto (e chissà perché, dato che le origini dei candy canes non sono chiarissime), l’intreccio bianco e rosso è tipico delle Feste, in tutte le sue varianti.
Un’idea semplice, divertentissima e che porta allegria in questo Natale tra intimi: i candy canes potete appenderli all’albero, alle ghirlande, potete riempirci un barattolo e usarli come decorazione o centro tavola, potete usarli come “cucchiaino” nel latte caldo, nel caffè e nella cioccolata in tazza. C’è persino chi ha ideato ha costruito a Londra una vero alloggio fatto di candy canes.
Germania o Stati Uniti?
Il primo contesto cui si sono associati i candy canes (o LE candy canes) è il Natale nel Nord America: le Feste, laggiù, prendono forme e dimensioni da sogno, eccentriche e davvero sfarzose. Questi bastoncini si vedono ovunque, anche finti o a mo’ di luminarie.
Non tutti sanno che hanno origini teutoniche, di Colonia si narra, e che siano arrivati negli States nella prima metà dell’Ottocento tramite i tedeschi emigrati. La storia più accreditata racconta di un direttore di orchestra che, a fine Seicento, ordinò bastoncini di zucchero da distribuire ai bimbi in chiesa per farli stare quieti durante la messa di Natale.
Erano bianchi, come era bianco Babbo Natale
Il colore originario dei candy canes è solo il bianco, simbolo – in molte culture occidentali – di innocenza e purezza: la forma a bastoncino ricurvo è una conferma, perché ricorda il bastone dei pastori che si recavano alla mangiatoia per conoscere il bambin Gesù.
La storia cromatica di questi dolcetti ricorda quella associata anche a Babbo Natale: che nasce bianco mai col tempo (e con il contributo del marketing tra cui quello di Coca Cola) è stato colorato di rosso, ovvero il colore preponderante a Natale.
Menta o cannella
Il sapore dei candy canes è, come si può immaginare, dolcissimo, tuttavia l’aromatizzazione più tradizionale e diffusa è alla menta piperita. La variante più amata è alla cannella, anche se in commercio è meno facile da trovare.
Non solo rossi e bianchi
Anche il colore ormai è oggetto di varianti: si è passati dal bianco originario al bianco e rosso, per arrivare ora alla sfumatura verde che si somma agli altri due oppure sostituisce il rosso. Non ci sono particolari ragioni, se non quella di includere un altro tra i colori più tipici del Natale.
Biscotti candy cane
La forma del candy cane è anche tra le più amate da replicare con la pasta frolla, e da dipingere con la glassa o la ghiaccia reale per ottenere un biscotto natalizio originale.
… e candy CANE
Anche l’industria canina si è spinta molto con il Natale negli ultimi anni: panettoni, calendari dell’avvento e biscotti a forma di candy canes. Facile arrivarci, vista la parola “CANE” in candy canes.
Coperti di cioccolato nelle bevande calde
Un’altra abitudine legata ai candy canes è di usarli come cucchiaino nel latte caldo, nel caffè – è un classico, infatti, il natalizio caffè alla menta piperita in molte cittadine americane – e nella cioccolata calda. Un’idea è quella di aggiungere un ulteriore tocco di festa, e intingere nel cioccolato fuso la parte inferiore del bastoncino.