Sabato 20 aprile apre ufficialmente la 60esima Biennale arte di Venezia “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”: in laguna, tuttavia, ad essere particolarmente intensi sono da sempre i giorni di pre-apertura. Tra le decine di eventi in calendario, ce n’è uno in particolare che interpreta il tema in chiave gastronomica, utilizzando l’alimento che storicamente e culturalmente ha da sempre rappresentato un terreno di condivisione, privo di frontiere, il pane. A tradurre la panificazione in arte è Aaron Nachtailer, artista argentino con all’attivo lavori a New York, Milano, Berlino, Mosca e che attorno al tema della materia ha sviluppato una serie di progetti con vetro soffiato (Murano), marmo (Carrara) e legno (Luberon). Nachtailer è già stato protagonista, in occasione della 59° Biennale dell’installazione “Galla”, una foresta galleggiante di 20 mq.
Il progetto veneziano muove dall’idea che “il pane accomuna, trascende il materiale ed è senza frontiere, nazionalità, genere, politica. Connette le persone al loro passato, ai loro antenati e alle loro credenze più profonde. È universale e trasversale. È un bene essenziale per l’uomo ma anche uno dei simboli più potenti di rivoluzione e sopravvivenza”.
Herencia/Errancia: la performance e l’artista
Accompagnato dal lancio per cui “A Venezia durante la Biennale Arte si mangia cultura” e della realizzazione di un desiderio di condivisione, il progetto si chiama Herencia/Errancia e si concretizza nella distribuzione, prevista per venerdì 19 aprile in Campo San Luca, di 100 kg di pane, variazione sul tema pagnotta, la cui crosta verrà lavorata con la texture di una corteccia d’albero. A realizzare il pane è il panificio Colussi, fondato nel 1840 ed oggi uno dei pochi sopravvissuti in città.
“Herencia/Errancia” fa parte del corpo di opere del progetto “Nomad”, che si svolgerà a Buenos Aires nella primavera del 2024. Consiste in una serie di installazioni immersive specifiche per il luogo e il tempo, basate sulla presenza della materia naturale, l’albero. Il progetto permette di esplorare varie condizioni dello stato della materia: l’albero vivo, il tronco, il legno bruciato fino ad arrivare all’assenza stessa della materia. È un viaggio attraverso la città, che passa per luoghi iconici e musei. “L’obiettivo”, spiega Nachtailer “è raggiungere l’armonia con la natura, in modo che il mondo segua la sua naturale evoluzione. La natura come centro dell’universo”.