La domanda che mi pongo oggi è: cosa si beve a Natale? Tutti ci impegniamo tantissimo ogni per comporre un menu festivo di antipasti irresistibili, primi piatti sofisticati, secondi opulenti, dessert meravigliosi ma nessuno si dedica mai alle bevande per il 25 dicembre. Alcune sono proprio dedicate al Natale e molto famose – tanto da aver valicato ormai da decenni i confini della propria terra natia – molte altre non sono natalizie ma possono essere di ispirazione per variare, e con l’aiuto del web ho fatto una raccolta dal mondo. Non tutto, ma quasi.
Incredibile come ad accomunare parecchie ricette ci sia un filo di calde spezie e vino o alcol, anche se nell’elenco non mancano di certo eccezioni interessanti da scoprire.
Eggnog… ovunque
Che in Francia si chiama Lait de Poule, latte di gallina. Come facilmente si deduce da entrambi i nomi, protagoniste dell’eggnog sono le uova. Diffusa soprattutto in Canada, nei Paesi anglosassoni, negli Stati Uniti tutti, in Nuova Zelanda, in Francia e Lussemburgo, questo latte arricchito e alcolico è quanto più si avvicina al concetto di Natale. Calore, camino acceso, coperte, compagnia, neve tutta intorno: è magia. Al netto delle innumerevoli varianti servono latte, uova freschissime (usate a crudo o da sbattere a bagnomaria insieme al resto), liquore come whisky o il preferito (considerate che “nog” in eggnog sta a indicare una birra molto spessa e antica), spezie come cannella o noce moscata, caramello. Le proporzioni sono 1 uovo ogni 100 ml totali di liquidi, ovvero latte e liquore, le cui proporzioni variano in base al gusto personale. Questa bevanda si serve fredda o a temperatura ambiente, anche nel caso voleste scaldare tutto per pastorizzare le uova.
Sorrel wine, Giamaica e Barbados
Il sorrel wine giamaicano ha un aspetto molto simile al nostro vin brûlé, ma è fatto a partire dalle bacche di sorrel ovvero una pianta locale. A queste si aggiungono spezie (zenzero e chiodi di garofano soprattutto) e soprattutto il rum bianco: il colore conferito dalle bacche in infusione è un vivido rosso rubino.
Pelinkovac, Trieste ed ex Jugoslavia
In tutta la costa este europea è diffuso il pelinkovac: un amaro balcanico a base di assenzio che sembra essere nato in Croazia ma diffuso in tutta la ex Jugoslavia fino a Trieste. Il suo sapore è particolarmente amarostico ed è apprezzato a fine pasto, come potente digestivo, soprattutto durante le festività.
Atole e Champurrado, Messico
A differenziare Atole e Champurrado c’è solamente l’aggiunta di un ingrediente. Entrambe sono bevande festive messicane e la base di partenza è l’atole: una bevanda calda preparata con panela ovvero zucchero di canna non raffinato, il masa che è una sorta di amido o farina di mais cotto, cannella in stecche. Può essere fatto molto corposo come il porridge ma la versione più apprezzata sembra essere quella liquida. Se si decide di aggiungere cioccolato al composto caldo, l’atole è chiamato “champurrado”.
Sujeonggwa, Corea
In Corea è molto apprezzata una bevanda dedicata soprattutto al nuovo anno lunare, ed è a base di cachi essiccati, spezie come cannella e zenzero, frutta secca. Intensa e naturalmente dolce, servito ben caldo il Sujeonggwa è molto interessante: potrebbe essere un’alternativa al vin brûlé!
Vin brûlé, Italia e non solo
Il vin brûlé non ha certo bisogno di presentazioni, è possibile solamente rievocarne ogni volta la magia. Una passeggiata al freddo, profumo di neve e spezie nell’aria, il calore che arriva dal pentolone sul fuoco: niente, durante le feste, scalda quanto un bicchiere fumante di vin brûlé. Farlo in casa è semplice, e anche regalarlo sotto forma di preparato. Di origini antichissime (sembra risalga all’antica Roma), si è poi affermato in Italia per diffondersi – con piccole varianti – in molte zone d’Europa.
Glühwein e Kinderpunsch, Germania
Nei mercatini natalizi in Germania servono molto spesso la versione germanica del vin brûlé: vino rosso, zucchero e spezie ben caldi. La particolarità di questa variante è che esiste anche in versione analcolica: si chiama kinderpunsch ed è adatta sia ai bimbi sia agli adulti che non apprezzano l’alcol. Ho letto che nei mercatini puoi pagare un paio di Euro per bere questa meraviglia in un bicchierino tipico tradizionale: quando finisci puoi restituirlo per essere rimborsato, oppure tenerlo come ricordo.
Glögg, Finlandia
Ecco, se c’è una ricetta simile a quella descritta sopra, questa è il glögg. Potremmo chiamarla “vin brûlé finlandese” e come ingredienti ha infatti vino rosso, cannella, zenzero, zucchero, anice, noce moscata… e anche rum.
Sidro caldo, Gran Bretagna
Che bontà, il sidro di mele! Bello caldo lo è ancora di più. nei paesi anglosassoni e soprattutto in Gran Bretagna, il sidro è una bevanda davvero consumatissima e nei periodo freddi e di Festa si usa scaldarlo e condirlo con spezie e aromi come vaniglia, frutta e scorze d’agrumi. Può essere considerato a metà tra la sangria e il vin brûlé.
Sahlab, Turchia e Inghilterra
Una bevanda sicuramente da provare, per rendere esotico il vostro Natale, si chiama Sahlep o Sahlab: si tratta di una ricetta antica in Turchia e adottata in Inghilterra a partire dal diciottesimo secolo. Alla base c’è un ingrediente non facile da trovare se non online o negli empori specializzati, ma vale la pena cercare: serve la polvere del Sahlep che è un tipo di tubero, cui si aggiungono zucchero, cannella in stecche o in polvere, latte o una bevanda vegetale.
Golden milk
Pur rispettando la tradizione ayurvedica cui appartiene il golden milk, per il nostro Natale alternativo e in vena di esplorazione possiamo fare un’eccezione. Su questo “latte d’oro” c’è davvero tantissimo da sapere – perché si tratta di una “medicina” quotidiana, secondo le credenze indiana. Se volete assaggiarla, sappiate che vi serviranno un bel po’ di curcuma, del pepe in grani, latte o una bevanda vegetale, miele, burro chiarificato.