Cosa fate quest’estate? Siete della scuola dell’hotel mezza pensione o del villaggio tutto compreso, serviti e riveriti dalla colazione allo spaghetto di mezzanotte? Oppure, vacanze per voi significa avere il tempo di cucinare come si deve e quindi affittate una casa e progettate spese di specialità locali e cenette home made sotto le stelle?
Se fate parte di questa seconda categoria sappiate che, senza un’adeguata attrezzatura, i vostri sogni di gloria sono destinati a naufragare miseramente.
Per mancanza di lame affilate. Padelle capaci. Grattugie efficienti. Utensili che a casa, quando li avete sempre a portata di mano, date per scontati. Ma, nel mondo là fuori, a rimanerne senza son dolori.
Senza contare che, probabilmente, a fine ricetta vi mancherebbe quel gusto in più, quel tocco speciale che ottenere a casa, con i vostri ingredienti segreti, è un gioco da ragazzi, mentre in vacanza diventa sfida insormontabile.
Ecco allora un piccolo prontuario della dotazione minima da stipare in un’apposita borsa e portare con voi se nella vostra casa vacanze intendete cucinare con un minimo di serietà. Astenersi viaggiatori aerei con bagaglio a mano: fra peso e lame, non passereste check in e metal detector.
Per gli automuniti non sarà invece un problema caricare anche questo fardello. Sarete ripagati alla prima prova del cuoco in vacanza.
1. ATTREZZATURA
Premesso che, quando si affitta casa, in genere viene garantito che è fornita di tutto, sappiate che in cucina ci saranno pentole di alluminio ammaccate e bombate, antiaderenti scrostate coi manici bruciati, cucchiai di legno anneriti. Per tacere dei coltelli, che l’ultima volta che hanno visto il filo voi ancora giocavate col Dolce Forno.
La base del vostro kit-da-cucina-in-vacanza sono, perciò, due padelle antiaderenti, grande e piccola, un coltello da cuoco e uno spelucchino a lama corta, più una lama da sfiletto se andate al mare e prevedete di comprare, o pescare da voi, il pesce fresco.
Un buon suggerimento è proprio quello di pensare a dove andrete e a cosa potrete trovare sul mercato locale. Regolandovi di conseguenza sui must have da portare con voi. Un colino per filtrare l’acqua delle vongole, uno spazzolino morbido per ripulire i funghi dalla terra, e così via.
Vi sarà sorprendentemente utile un tagliere di plastica, leggero e igienico, certo molto più HACCP di quelli in legno, non di rado spaccati lungo la venatura centrale, sui quali legioni di affittuari passati hanno tagliato chissà cosa prima di voi.
Vi faciliteranno un sacco anche un paio di forbici robuste e una grattugia versatile: se posso suggerire, Microplane, buona per tutti gli usi, dal formaggio alla scorza di limone. Così come una retina spargifiamma per avere ragione di certi fornelli indisciplinati, difficili da regolare al minimo necessario per appassire un fondo di cipolla o far restringere una bisque di scampi.
Siete cuochi pro? Potreste pensare seriamente di portare con voi il minipimer: occupa poco spazio ma vi permetterà di fare il gazpacho, la maionese, frullati e frappé: vi pare poco?
Infine, non dimenticate la moka. E non aggiungo altro.
2. DISPENSA
Tranquilli: non sto per suggerirvi di portare con voi pacchi di pasta, latte d’olio, salumi interi e tranci di grana come emigranti del secolo scorso.
Al contrario, sono dell’idea che il foodie in vacanza debba acquistare e assaggiare il più possibile sul posto. Scoprire le produzioni locali e, perché no, adeguarsi alla cucina tipica provando a replicarla fra le sue quattro mura in affitto.
Detto questo, ognuno di voi ha il suo ingrediente senza il quale si sente perduto.
Il pepe nero e profumato di Sarawak (col suo macinino). Il peperoncino colto dalla pianta, essiccato e sbriciolato con le vostre manine. Il caffè della vostra torrefazione preferita per la moka di cui sopra. Che benedirete di aver portato quando vi sveglierete la mattina del vostro primo giorno di vacanza: la tazzina fumante in mano, sorseggiata al sole, pregustando quel che verrà, è un piccolo grande lusso capace di cancellare dalla vostra mente, in men che non si dica, il capoufficio crudele o i clienti insolventi.
Già che ci siete, non dimenticate una borsa termica con un paio di tavolette refrigeranti. Vi sarà utile, certo, per portare in spiaggia o in passeggiata il vostro pranzo al sacco gourmet. Ma, soprattutto, per riportare a casa la spesa gastronomica fatta appena prima di partire.
Che siano formaggi di malga, burri d’alpeggio, T-Bone steak sottovuoto, alici marinate o limoni della Costiera, trasportarli con cura li farà arrivare incolumi in città, in barba alle ore che forse passerete in coda sulla “A-qualchecosa”, sotto il solleone. E saranno pronti da cucinare o da congelare e ripescare, magari, fra un paio di mesi, per ricordare con una cenetta speciale le vacanze che furono.
Insomma, avete capito il giochino: perciò, se siete maniaci delle liste, è giunto il momento di prendere carta e penna e cominciare a fare quella dei vostri mai-più-senza.
Già che ci siete, raccontateli anche a me. Sono curiosa di sbirciare nella vostra valigia da cucinieri in trasferta.