Quelle che fanno veramente spavento, si sa, sono le cose dei bambini. I maestri dell’orrore lo insegnano: la filastrocca di Dieci piccoli indiani, il pagliaccio di It, la canzoncina di Nightmare… E adesso i dalgona coreani. I che? Certo alla maggior parte di voi questo nome non dice niente. Ma se vi dico Squid Game allora cambia tutto, vero? La sta vedendo chiunque, questa serie TV appena uscita, e la stessa Netflix ha annunciato che potrebbe presto diventare la serie più vista di tutti i tempi. Ecco, i dalgona sono i protagonisti del terzo episodio della prima stagione di Squid Game: i concorrenti devono scontornare la forma incisa in questa sorta di biscotto croccantino e friabilissimo.
Una prova non facile, e dalle conseguenze plausibilmente letali. Il bello è che gli sceneggiatori, sudcoreani per l’appunto, non si sono inventati niente, se non la declinazione in chiave distopica. E ora i dalgona stanno facendo impazzire il web, come si dice. “Volevamo qualcosa che fosse familiare, perciò il riferimento all’infanzia“, hanno detto alla Reuters. I personaggi di Squid Game devono affrontare una serie di prove, ognuna delle quali è ispirata a un gioco di bambini: da una parte la remota possibilità di vincere una forte somma e uscire dalla povertà, dall’altra la più che elevata probabilità di conseguenze disastrose.
I dalgona sono un tipico cibo di strada, un dolcetto che veniva venduto all’uscita di scuola: sono fatti semplicemente di zucchero caramellato e bicarbonato di sodio. La pasta viene poi appiattita e ci si può infilare un bastoncino, immaginate quindi quanto possano essere friabili. Mentre è ancora calda ci si imprime una forma con uno stampino: tradizionalmente le forme sono le più varie, mentre nella serie Netflix sono 4, cerchio triangolo stella e ombrello.
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Già in origine, dicevamo, c’era un gioco: se i bambini riuscivano infatti a mangiucchiare la parte esterna alla forma senza intaccare l’interno, il venditore dava loro un altro dolcetto in regalo. Un dalgona costa oggi l’equivalente di 1.50 euro: il grande momento di questo street food è stato però negli anni 70 e 80, tanto che da inizio secolo in poi se n’era quasi persa traccia. Poi un giorno la troupe di Squid Game si presenta al banchetto di An Yong-hui, nella zona universitaria di Seul, e gli chiede di fare un po’ di dolcetti: 700, per la precisione. Ma come in un miracolo, appena la serie va online la richiesta e quindi la produzione si moltiplicano: siamo passati, racconta il venditore trentasettenne, da 200 a più di 500 dalgona al giorno.
Da qualche giorno a questa parte i dalgona sono dappertutto: challenge su Twitter, ricette su Tiktok. Ma naturalmente nella post contemporaneità la consacrazione definitiva si ha con la trasformazione in meme: ecco allora il dalgona/pizza a forma di ananas che triggera gli italiani. Ed ecco il Dalgona Kit in vendita su Etsy, “regalo per lui, regalo per lei” a 47, 25 euro.
Grande revival in Corea, il prevedibile marketing della nostalgia. E chi non vive in estremo Oriente? Nessun problema, i dalgona hanno iniziato a venderli anche le piattaforme online. Tanto è il successo grazie a Squid Game, ha detto An, che forse insieme agli attrezzi di cucina dovremmo avere un fucile. Ecco.