A tavola con lo chef: 12 trucchi semplici da rubare al cuoco

A tavola con lo chef: 12 trucchi semplici da rubare al cuoco

Tra le abilità richieste agli chef alcune sono da vero funambolo: mettere le dita della mano sul coltello per affettate una carota in 4 secondi senza rischiare la mutilazione prevede gli anni di allenamento necessari a un pianista per suonare il concerto n.3 di Rachmaninov.

Resta il fatto che, anche uniformandosi alla dose di inettitudine tipica del nerd, esistono trucchi così semplici che appena finito di leggere, battendovi vigorosamente la fronte con la mano, griderete: “Doh!” come fa Homer.

Spicchi d'aglio

#1 LIBERARE LE MANI DALL’ODORE DI AGLIO UNA VOLTA PER TUTTE

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L’odore dell’aglio resta sulle dita anche dopo millemila lavaggi con l’acido muriatico, e ha il vizietto di spargere i suoi effluvi soprattutto in presenza della persona che vi interessa prendere per la gola.

Eccovi il trucco dello chef: staccarlo dalla testa con tutta la buccia, poggiarlo sulla spianatoia in modo da rivolgere la parte concava verso il basso, schiacciarlo con la lama del coltello. In men che non si dica la buccia cadrà via da sola.

limone grattugiato

#2 EVITARE CHE LA SCORZA DI LIMONE INVADA LA GRATTUGIA

Per evitare di trascorrere il resto della giornata a levare i rimasugli della scorza di limone dai denti della grattugia basta appoggiare una pellicola plastica tra grattugia e limone.

Lavare piatti

# 3 SMETTERE DI LAVARE PIATTI UNTI E BRUCIACCHIATI

Un giorno il più grande genio che l’umanità abbia conosciuto inventò i fogli di alluminio, mica vorrete farne a meno.

Per esempio ricoprire la pirofila del pollo al forno con un foglio di alluminio (strategicamente sistemato tra il pollo e la pirofila) vi risparmierà la parte peggiore delle abbuffate di pollo: lavare i piatti unti e bruciacchiati.

approfittare della tradizione

#4 MENO IMPROVVISI PIU’ IMPARI

La cucina è una lezione di modestia: quando ci intestardiamo nel preparare una cena in cinque minuti, improvvisando pure, il risultato sarà la prova della nostra mediocrità. Cospargiamoci il capo di cenere e assecondiamo le regole base.

Perfezione in cucina, aglio

A. Precisione

Tagliare i bocconi tutti uguali non è solo una questione estetica, che tuttavia fa la sua parte, ma anche di cottura. Bocconi delle stesse dimensioni cuociono nello stesso tempo.

B. Tempi

Buttare tutto dentro la pentola nello stesso momento farà di voi delle persone più rapide. Ma anche dei cuochi peggiori. Considerare invece la quantità di zuccheri e di acqua presenti nei vari alimenti e regolare le cotture, anche per una semplice zuppa di porri e patate, fa la differenza (prima si fanno rosolare i porri, poi si buttano le patate e il brodo).

Mise en place

C. Preparazione

Avere tutto pronto, già pulito, pesato e affettato nelle ciotole accanto al piano di lavoro potrebbe sembrare una mania da cooking show. Avendolo iniziato a fare ho notato che non cade sul pavimento il solito 30% di ingredienti trasportati da una parte all’altra della cucina. Alla fine più che tempo risparmio denaro.

Affilare i coltelli

D. Uso di armi improprie

I coltelli sono importanti, soprattutto nei momenti di difficoltà. Se, com’è normale, non siete molto abili ad affilarli la soluzione, almeno una volta all’anno, è trovare qualcuno ancora disposto a fare l’arrotino. Riconoscerlo è semplice: di solito lavora anche come ombrellaio, e passa sotto casa vostra con il furgoncino e il megafono quando state facendo la pennichella.

#5 FARSI FURBI

Perché la cucina è il regno delle facce di bronzo. Spesso si fatica a trovare la ricetta perfetta, quella che nemmeno la foodblogger più skillata ha mai sperimentato, e magari si cade sulle tagliatelle al ragù.

Soluzioni:

ragu bolognese

A. Approfittare della tradizione

In Italia è più facile imbattersi in perfetti esecutori di ragù (anche nella versione pippiante) che trovare maestri per la ricetta della zuppa di tartaruga alla moda di New Orleans.

Pollo

B. Avere un asso nella manica

Saper cucinare significa anche eseguire alla perfezione pochi piatti e cucinarli molto spesso. Sapete cucinare il pollo? Fate come con gli abiti da cerimonia, il trucco è cambiare sempre il giro degli invitati.

Concentrarsi molto

#3 Concentrarsi molto

Volete un esempio? Il risotto. Se non potete ritirarvi in solitudine meditativa quando lo preparate, cercate almeno di avere intorno gente antipatica con cui non volete parlare. Lo sanno tutti che basta un secondo per passare da una mantecatura riuscita alla sbobba per il cani.

[foto crediti: thrillis, ehow, the gloss, news.impossible]