I prodotti tipici sardi si fanno opere d’arte in un museo immaginario

Per le Isole del Gusto 2024 i Prodotti Agroalimentari Tradizionali sardi hanno allestito un museo.

I prodotti tipici sardi si fanno opere d’arte in un museo immaginario

L’illuminotecnica si incentra sul Casizolu e la curatela sulla Pizzetta Cagliaritana svela informazioni più interessanti del previsto, ma è la teca dei Malloreddus a rubare l’attenzione in una mostra senza precedenti dove il cibo si da opera d’arte di per sé, nella sua essenza e senza il bisogno d’alcun impiattamento creativo. L’alimento puro, il prodotto caseario o il formato di pasta come è stato tramandato di mano in mano e modificato nel tempo ora va cristallizzato, in una vera e propria conservazione dei beni culturali.  Il catalogo è ampio, la collezione delle più preziose: i Prodotti Agroalimentari Tradizionali sardi sono protagonisti di una mostra, totalmente immaginaria per quanto mozzafiato.

casizolu pat sardapat al museo

Uno spot originale girato al Museo Archeologico Giovanni Patroni di Pula (ora in allestimento e prossimo alla riapertura) che si è prestato all’intuizione dell’agenzia di comunicazione Nodo e, con il supporto della Regione Sardegna, della Camera di Commercio e del Centro Servizi per le Imprese delle provincie di Cagliari e Oristano, si è trasformato in un’immaginaria temporanea dedicata ai PAT sardi.

L’occasione è quella de Le Isole del Gusto 2024, manifestazione impegnata nella promozione di Prodotti Agroalimentari Tradizionali più o meno conosciuti attraverso menu in edizione limitata diffusi tra i ristoranti del territorio cagliaritano e oristanese. Fino al 10 novembre, prenotando in uno dei 29 ristoranti che aderiscono all’evento, si ha l’occasione di provare la gastronomia sarda ormai poco reperibile, il formato di pasta raro, preparato artigianalmente, anziché il prodotto della terra locale reinterpretato in chiave contemporanea.

 

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