Non fate i saputelli saputelli: questo articolo non vuole istruire su come fare le pulizie in cucina ma ricordare le regole per lavare i piatti a mano perfettamente, ovvero per igienizzarli correttamente, dopo aver cucinato una delle ricette evergreen per la cena.
I suggerimenti su cosa sia meglio tenere sotto il lavello, o su come conservare le uova nel modo giusto, sembravano scontatissimi invece li avete trovati molto interessanti: per questo articolo sarà lo stesso, ci scommetto… perché si fa presto a dire “ho lavato i piatti a mano”, ma quanti di voi possono essere certi di averlo fatto proprio bene?
Prima, lavate il lavandino!
Su come pulire a fondo il lavandino della cucina ho già scritto, ma aggiungo qui un consiglio: lavatelo non solo dopo aver pulito i piatti, ma anche prima. Il motivo? Evitare che le stoviglie entrino in contatto, da sporche o da pulite, con ulteriore sporcizia che sedimenterebbe nell’acqua e sapone.
Pulite e disinfettate scolaposate e scaffali
Mettere posate e piatti in sgocciolatoi, scaffali e scola posate sporchi equivale a farsi un trattamento completo di bellezza senza però lavarsi i denti. Tra calcare (che è poroso, e ci si incrosta dentro di tutto), polvere, residui di cibo e unto e residui di sapone, dispense e cassetti infetterebbero all’istante i piatti belli lindi e igienizzati.
Usate detergenti antibatterici
Prestate attenzione al detergente con cui intendete lavare i piatti: ce ne sono di tutti i tipi in commercio ma consiglierei di optare per quelli antibatterici. Non dico quelli ad uso professionale, ma che almeno dichiari questa specifica caratteristica.
Lasciateli un attimo in ammollo
Una volta riempito il lavello (tenendo il rubinetto aperto solo per il tempo necessario, mi raccomando!) non iniziate a strofinare subito i piatti: lasciateli un po’ in ammollo, per ammorbidire grasso e incrostazioni di cibo. Impiegherete un attimo, poi, con la spugnetta.
Attenzione alla spugnetta…
A proposito di spugnette – aiuto: numerose pubblicazioni hanno affermato che la spugnetta per i piatti sia più zozza e infetta persino della tavoletta del water. Il rischio che sia effettivamente così è altissimo, infatti: non la si lava (nel senso, lavarla proprio in lavastoviglie), la si tiene attiva per settimane, la si usa anche per i piani della cucina e i fornelli, la si lascia umidiccia e impregnata. Cambiatela spesso e, soprattutto, lavatela dopo averla usata (amuchina, detergenti disinfettanti che possono entrare a contatto col cibo) e buttatela anche in lavastoviglie.
Asciugateli subito
In moltissimi (io compresa) fanno questo errore ovvero lasciare piatti, posate e bicchieri bagnati ad asciugare sul panno o sullo sgocciolatoio. Mai più: bisogna asciugarli immediatamente e molto bene per evitare proliferazioni batteriche e contaminazioni crociate. Quindi, asciughiamoli accuratamente con un panno in microfibra oppure della carta assorbente.
La prova della goccia d’acqua
Come sapere se un piatto pulito e asciugato sia veramente pulito? Semplice, facciamo la prova della goccia d’acqua: fatene cadere una sul piatto, inclinatelo e osservate: se scivola giù lineare che è un piacere allora bravissimi il vostro piatto è strapulito, se si dirama o arresta la sua corsa allora ci sono ancora impurità come tracce di cibo o di sapone.
Acqua bollente se volete sanificarli dopo averli lavati
Una volta lavati perfettamente tutti i piatti e il resto, potete debellare tutti gli ultimi batteri immergendoli in acqua calda bollente per un paio di minuti. Solo acqua bollente, fatta scendere dal rubinetto o scaldata con un bollitore. Serve una temperatura di circa 80°C, e bastano due minutini. Questa acqua (se i piatti erano pulitissimi e il lavandino anche) può essere riciclata per il prossimo lavaggio, o per annaffiare le piante una volta raffreddatasi – già che ci siamo, ecco come riciclare l’acqua di cottura della pasta.