Bake Off, cooking talent per aspiranti pasticceri, è un format internazionale nato in Inghilterra nel 2010 e acquistato da una ventina di paesi la cui notorietà planetaria oscura persino Masterchef.
In Italia si è ben difeso fin dalla prima edizione del 2013, senza però raggiungere la portata del successo inglese, visto che da quelle parti capita che le finali facciano due volte gli ascolti della Champions League, per darvi un ordine di grandezza.
La stagione 2017 di The Great British Bake Off, questo il titolo completo con tanto di maiuscole, è appena iniziata, nel primo episodio i concorrenti si sono misurati sul tema delle “illusion cakes“, vale a dire delle torte che sembrano quello che non sono, dai panini ai cocomeri.
Risultati discreti, per carità, ma niente in confronto con le torte che il Guardian si è divertito a raccogliere per tributare alla tendenza della “pasticceria iperrealista“, in crescita continua specie in Usa e Inghilterra, il giusto omaggio.
Va da sé che parliamo di pasticcieri che descrivono le loro torte come “creazioni” e si considerano “artisti” a tutto tondo.
Come i pasticcieri del Sideserf Cake Studio, in Texas, autori la torta double-face, nel senso letterale del termine.
Rappresentante cioè le due teste dei novelli sposini, naturalmente mozzate e con tanto di sangue che cola dal collo appena reciso. Quale miglior auspicio, per una intensa e movimentata vita matrimoniale?
Ma ci sono anche espressioni artistiche meno cruente, come ad esempio la torta a forma di scarpa, modello dal successo crescente. A patto che la scarpa sia il modello di tendenza nelle sfilate internazionali, con tanto di tacco vertiginoso, come quella di Elisa Straus.
Nello stesso filone si inseriscono le torte a forma di borsetta, di Sebastian Wild il modello Chanel, e ancora di Elisa Strauss quello in pelle di serpente, che riscuotono sempre un grande consenso tra le persone più attente ai dettami della moda.
Per quelli poi che “no, io il dolce no, preferisco il salato”, ecco la torta a forma di pollo arrosto, con tanto di origano e noce di burro in cima, corredata da regolare spago da cucina e teglia per cottura.
Se poi la forma è quella del pollo crudo, si accontenteranno anche i crudisti: una trovata ingegnosa ancora di Sebastian Wild.
Anche la forma a cuore, umano o bovino non è dato di sapere, con tanto di lago di sangue è una creazione, della pasticciera inglese Sarah Hardy, che di certo lascia a bocca aperta, da inserirsi sempre nella linea crudista, come va di moda ora.
Ma di sicuro, la più invitante è la torta a forma di testa di porco, o meglio di porchetta, con tanto di mela in bocca. Una vera ghiottoneria creata da Katherine Day che non lascerà indifferenti i più golosi.
Chi, poi, non ha mai sognato di mangiarsi una bella spugna per lavare i piatti, con tanto di detersivo verde sparso abbondantemente sopra la superficie?
Con la torta di Ben Churchill il sogno diventa realtà, anche grazie a un sapiente tocco di lordura color marrone che attornia l’opera d’arte, rendendo tutto il quadretto più ghiotto e invitante.
Anche se, il precursore di questo genere di torte sembra essere lo chef marchigiano Moreno Cedroni, che nel suo ristorante di Senigallia, La Madonnina del pescatore, ha servito a lungo questo dolce:
Perfetta e impressionante anche la torta a forma di prosciutto glassato, sempre di Katherine Dey, corredata da regolare piatto della nonna con tanto di fiorellini vezzosi: come resisterle?
E per gli amanti della caccia, ecco la torta a forma di fagiano, ancora di Sarah Hardy: un buon compromesso per compensare battute infruttuose e carnieri desolatamente vuoti.
Gustosa anche la torta a forma di cassetta degli attrezzi, con tanto di pinze, chiavi inglesi e chiodi di contorno, prodotta da The wicked little cake company di Toronto.
Mangiarsi chiodi e chiavi inglesi, invece che stucchevoli torte, non è infatti forse sempre stato il nostro sogno proibito? E ora, potremo realizzarlo.
Giovane e inglese, la pasticciera artista Laura Loukaides strappa il nostro “oohh” di ammirazione interpretando alla perfezione il tema della patata al forno ripiena di formaggio e fave.
Infine, la torta che ritrae un chihuahua a grandezza naturale, una creazione di Debbie Goard, ha spinto i frequentatori del ristorante che se l’è aggiudicata a chiedere: “perché c’è un cane su quel tavolo?”.
Tutto ciò detto e soprattutto visto, in tutta franchezza, diteci a chi può importare se queste torte sono anche buone?
[Crediti | Link: The Guardian]