Questa per Dissapore è stata la Settimana della Pizza: ne abbiamo viste di tutti i colori. Bontà riconosciuta a occhio, classifiche più o meno spernacchiate, bailamme ad alzo zero tra i commentatori. Eppure la pizza potrebbe essere considerata serenamente il collante del bislacco popolo italiano. Anche il Principe Metternich sedendo in una qualsiasi del miliardo di pizzerie da Mazzara del Vallo a Morgex potrebbe rimangiarsi – è il caso di dirlo – quell'”Espressione geografica”. Anche se pizza definisce una tale varietà di gusti, tipi e abitudini da richiedere una vera e propria classificazione enciclopedica.
Per la verità quello che resta sottotraccia, al di là della lievitazione lenta o lentissima, del cornicione, dello spessore della pasta, della varietà di mozzarella è troppo spesso trascurato: la pizza in fondo è il vero cibo veloce all’italiana. Fast food, se vogliamo. Per questo probabilmente è stato facile come tirare freccette alle lucertole infierire sull’ipercinetico ministro Zaia quando ha sponsorizzato il McItaly, quella inverosimile italianizzazione dell’hamburger: a parte il risultato organoletticamente abominevole.
Migliaia di esercizi servono milioni di pizze a milioni di italiani: con i piedi sotto un tavolo, il piatto davanti, in tre quarti d’ora sei libero e satollo. La spesa genericamente è contenuta, va bene per tutte le stagioni, i guadagni sono buoni: se vuoi comprarti l’Aston Martin dimentica l’alta ristorazione e apri una pizzeria. La pizza soddisfa l’italianissima necessità di personalizzazione: quante volte avrai sentito chiedere una margherita poco pomodoro doppia mozzarella un poco d’origano ben cotta ma con il crudo aggiunto dopo… La pizza accontenta tutti, con un ventaglio di gusti ecumenico e versatile. La pizza è corretta, è buona e non ammazza nè il portafoglio nè il portatore sano dello stesso. A parte le esagerazioni, che la pizza con gli spaghetti – o quella con le patatine fritte – qualche resoconto allo stomaco lo presenteranno.
Ci dicono che la pizza è la quintessenza della dieta mediterranea: carboidrati, verdure, proteine, olio d’oliva. Saremmo curiosi di vedere gli effetti di un mese a sola pizza su un volontario in stile Supersize me: a scommetterci, non potrebbero essere di certo peggiori.
Fast food all’italiana: tavolo con la tovaglia, piatti bianchi tondi, bicchiere, e cameriere con tovagliolo ascellare, la fotografia di un mondo lontanissimo da quello del drive through, della frontiera, del movimento continuo, vorticoso, carnezzoso e sparafucilesco all’americana. Voi suonate i vostri cowboys, che noi rulleremo i nostri forni a legna: niente da fare: l’Italia è una repubblica fondata sulla pizza.
[Immagine: Codswollop]