Stasera inizia il Festival di Sanremo. Se avete tipo mille anni, il vostro big del cuore sarà la coppia Fogli-Fachinetti. In alternativa un altro brandello dei Pooh, Red Canzian.
Se siete giovanissimi, magari tiferete per The Kolors; se siete vintage Nina Zilli; se siete cinquantenni Barbarossa; se siete colti Avitabile & Servillo; se siete dei nostalgici Ron o i Decibel; se siete autoriali Vanoni-Bungaro-Pacifico, se siete allegri Elio & le storie tese.
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Ma io ho un appello, a voi –diciamolo: almeno dieci minuti lo guardiamo tutti– che starete di fronte alla tivù. Per lenire la noia della trasmissione più lunga del mondo, guardate Sanremo mangiando sardenaira.
La sardenaira è l’unico, vero, intramontabile big di Sanremo, più di Claudio Villa e Nilla Pizzi messi assieme. E’ semplice e squisita come solo le cose semplici sanno essere: una pizza con pomodoro, sarde, capperi, olive, aglio, cipolle, origano.
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La sardenaira fa parte della meravigliosa triade delle focacce liguri: la Recco a Levante, la focaccia in senso stretto a Genova e, appunto, la sardenaira all’estremo Ponente.
Se proprio volete vedere Sanremo, fatevi la sardenaria: è semplice da realizzare (ma è difficile farla buonissima).
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Divano, un paio di fette di sardenaira, una bottiglia di pigato fresca e sopravvivrete anche al brano più melenso.
Perché la sardenaira è la sardenaira.
[Crediti | Immagine: Associazione Italiana Food Blogger]