Calorie, fuoco e polpastrelli leccati: la seconda edizione del Prime Uve Invitational Barbecue Championship, ospitato dalla Distilleria Bonaventura Maschio, è stata un’allegra festa.
Non in senso retorico e accomodante: è la formula stessa a permettere la convivialità che si genera automaticamente, tra nozioni mai professorali sul complesso universo del barbecue americano, assaggi con le mani e sana passione per la sperimentazione.
Anna e Andrea Maschio ci vedono lunghissimo: dopo la pasticceria, grandi chef e le sublimazioni di pizza gourmet, il barbecue è stato l’approdo inevitabile.
Complice l’incontro con Gianfranco Lo Cascio, nome familiare da queste parti (avete già visto la video-ricetta delle bbq ribs?) e massimo esperto italiano del settore, nel 2015 hanno fatto prima e meglio degli altri, trasformando la Distilleria nell’evento sul barbecue più importante d’Europa.
Prima che la gara entri nel vivo e le carni cuociano tutta la notte, il sabato si preparano le mascelle approfittando dell’accoglienza e dei tanti spazi confortevoli messi a disposizione degli invitati.
Dove capita di:
– Mangiare degli splendidi spaghetti alla crema di acciughe, burro e pane croccante al limone, o i cappelletti ripieni di pulled pork e ricoperti di salsa barbecue allo stand Acciughino in viaggio.
– Bere i cocktail di Michele di Carlo con le Prime Uve. Su tutti il BB Prime (Prime Uve bianche, Pratum, Chinotto, lamponi, ribes, stecco di liquirizia), creato proprio per accompagnare le preparazioni barbecue, che genera immediati stati di dipendenza.
– Vedere la malinconica disfatta calcistica italiana contro la Germania, addentando salsicce, costine e un pantagruelico hamburger da 300 grammi, sempre cotti al barbecue dagli infaticabili pitmaster di BBQ4All Chapter Veneto, che ha reso il tutto più sopportabile.
Nel pomeriggio di sabato si è svolta la Masterclass di Steven Raichlen, profeta dell’approccio moderno del “grilling”.
Raichlen, conteso dalle tv americane per la grande competenza in materia di barbecuing e grilling, è autore di ben 30 libri tradotti in 17 lingue, e protagonista de “Il mago del grill”, trasmesso dal nostrano Gambero Rosso Channel.
La domenica la faccenda, invece, si fa maledettamente seria. Si comincia a parlare di preparazioni, regole, filosofie di cottura e gli assaggi, almeno per i compulsivi come il sottoscritto, assumono importanti livelli di darwinismo.
Anche se le vere fatiche le fanno i Pitmaster, ovvero gli uomini duri e le donne di acciaio che cucinano le quattro specialità ufficiali KCBS (Kansas City Barbecue Society): Brisket, Pork, Ribs, Chicken.
A queste si sono aggiunte specialità appositamente introdotte per l’occasione: SAUCE, salsa con il distillato Prime Uve da preparare in loco e presentare in bicchierini separata dalle carni; DESSERT, un dolce preparato utilizzando uno dei distillati Prime Uve; BARREL SMOKE, chiamata anche Chef’s Choice, perché ogni squadra decide cosa presentare, in cui è obbligatorio affumicare le pietanze utilizzando i chunks di botti utilizzate per l’invecchiamento del distillato Prime Uve.
Quest’ultima categoria giudicata in doppia versione, dalla giuria ufficiale KCBS e da una giuria composta da “prestigiosi giornalisti enogastronomici” che ha giudicato alla cieca la migliore preparazione effettuata dalle squadre in gara.
Le virgolette sono necessarie non solo perché è una citazione, ma soprattutto perché era prevista la mia presenza tra i giudici.
Sono stato allertato che avrei avvertito l’affumicatura in bocca per qualche giorno, ma sostenendo un rigido programma di assaggi anche esterni, ne sono uscito abbastanza illeso.
Lo scontro è tra i 15 migliori interpreti del barbecue europeo dal ranking ufficiale EBCC (European Barbecue Challenge Cup) a cui vengono aggiunti 3 inviti (le Wild Card) alle squadre che hanno ottenuto il miglior piazzamento a tre delle più prestigiose competizioni d’Europa: il WEST di Riva di Tures, il Tony Stone Low & Slow di Hoofddorp (Paesi Bassi) e l’Italian Barbecue Championship di Perugia.
Dei diciotto team, sei i team olandesi (IQ, Pure BBQ, Seaside Smokers, De Rokende Regahs, LetzQ, Southern Dutch) 4 quelli italiani, (Bbq4All International, Brigboys Bbq team, Bbq4all Defenders, Smoke ‘n’ Fire Bbq Team) 3 i tedeschi (Bbq Wiesel, Br.Bq, Iron Bbq), 2 quelli dal Regno Unito, (Miss Piggy’s, Bunch of Swines) uno austriaco (Bbq Longhorn), uno dal Belgio (Bbq+) e uno svedese (Flaming Pig).
La giuria è di quelle serie: composta da 24 membri più 4 Table Captain, certificati e selezionati dalla sezione europea della KCBS (Kansas City Barbecue Society), l’ente americano più importante nel settore delle competizioni barbecue.
I giudici, provenienti da tutta Europa, hanno degustato le preparazioni alla cieca, votando aspetto visivo, gusto e morbidezza.
Regole e assaggi a parte, è l’affascinante campionario umano a segnare la manifestazione.
Giocosi uomini e donne del fuoco, al crocevia tra artisti di strada e rocker in tour perenne, girano il mondo con la loro attrezzatura e enormi tagli di carne per sfidarsi ovunque, fare chiasso, scottarsi le mani e bere molta birra.
Sono persone semplici, dallo spirito nomade e l’ego mai ingombrante, vanno in giro per il mondo, dormono per terra, con un occhio attento alla preparazione, e fanno colazione con il whisky. O con Prime Uve quando sono da queste parti.
È questo che rimane alla fine della due giorni, molto più dei discorsi sullo stallo delle cotture, la cauterizzazione delle carni, il grado di piccantezza della salsa, la tenacia di affumicatura e tutto il corollario tecnico che spesso svanisce al primo morso goloso.
La lista completa delle squadre e dei premi di categoria:
Overall
1. iQ
2. Bunch of Swines
3. BBQ+
Chicken
1 iQ
2 LetzQ
3 BBQ Longhorn
Ribs
1 BBQ4All Defenders
2 iQ
3 Miss Piggy’s
Pork
1 Flaming Pig
2 BBQ+
3 Miss Piggy’s
Brisket
1 Bunch of Swines
2 LetzQ
3 Brigboys BBQ Team
Dessert
1 BBQ4All Defenders
2 BBQ4All International
3 Southern Dutch BBQ
Sauce
1 Flaming Pig
2 BBQ Wiesel
3 Brigboys BBQ Team
Barrel Smoke KCBS
1 BBQ Wiesel
2 Brigboys BBQ Team
3 Pure BBQ
[Crediti | Link: Bonaventura Maschio, Bbq4All | Immagini: Rossella Neiadin]