Sempre detto che il confine tra Italia e Slovenia garantisce agli assidui frequentatori di ristoranti come noi un repertorio di inaspettata ricchezza, oltre che un rapporto qualità-prezzo quasi imbattibile. Rileggetevi la recensione del ristorante Pri Lojzetu, del bravissimo Tomaž Kavčič, per conferme.
I confini italo-sloveni, poi, spesso fanno parte del patrimonio naturalistico e culturale dimenticato dalle guide, talvolta anche osteggiato, eppure necessario per capire appieno anche la gastronomia italiana.
Da oggi in poi, probabilmente, ne sentiremo parlare più spesso grazie a Ana Roš, chef slovena appena premiata come la migliore del mondo dalla classifica 50 Best Restaurants, la stessa che ha consegnato il numero 1 del pianeta all’Osteria Francescana di Modena.
Le prime volte per lei iniziano a farsi numerose: nel 2012 la prima volta di una chef donna a Cook it Raw, workshop annuale che raduna chef illuminati e studiosi per esplorare un approccio ecologico al cibo.
Nel 2016 prima donna protagonista di Chef’s Table, serie a episodi voluta da Netflix che scava nella vita e soprattutto dentro le cucine di altrettanti cuochi internazionali. E ora il titolo di chef donna migliore del mondo.
Kobarid è il quartier generale di Ana Roš, a Caporetto (Kobarid in italiano) infatti si trova il ristorante “Hisa Franko”, letteralmente “La Casa Franko”, di proprietà del marito, Valter Franko, e di suo padre, che si occupa di rifornire di vino del Collio sloveno le cantine del locale.
Hisa Franko è a 3 chilometri soltanto dal confine italiano; 30 chilometri da quello austriaco.
Quarant’anni, e una promettente carriera diplomatica messa da parte per la cucina, Ana si è fatta notare in molti congressi di cucina e showcooking internazionali per come tiene il palco e arringa gli spettatori, grazie anche al fatto di essere poliglotta (parla 5 lingue).
Ma è comunque in cucina che si esprime al meglio.
Il panel di giornalisti e critici che le ha assegnato il riconoscimento della 50 Best Restaurants lo ha fatto in particolare per la capacità di raccontare attraverso i suoi piatti una zona di confine, ricca di influenze etniche molto diverse.
Una cucina non necessariamente legata a una bandiera, che punta però a valorizzare le valli del fiume Isonzo in ogni sfumatura: formaggi, carni oppure pescato di fiume, fino alla selezione di vini in abbinamento che richiama in modo inequivocabile l’identità del luogo.
Prima di Ana, hanno ricevuto il premio come miglior chef donna del mondo Helen Darroze (2015), Dominique Crenn (2016), Helena Rizzo (2014) e la nostra Nadia Santini (ristorante Dal Pescatore) nel 2013.
Ana Roš riceverà il premio a Melbourne, città che ospiterà per la prima volta la finale dei 50 Best Restaurants il 5 aprile prossimo.
[Crediti | Link: 50 Best Restaurants]