Gli scarti alimentari possono debellare la fame? Questa è la domanda che si pone Massimo Bottura — e la pone anche a chi lo ascolta — nel film Theater of Life.
Il docu-film ha come tema centrale l’ideazione e il progetto del Refettorio Ambrosiano, l’esperimento socio-culinario avviato durante l’Expo Milano 2015, progettato per rispondere a una domanda semplice: Che cosa succede se i rifiuti alimentari riescono a debellare la fame?
‘Teatro della Vita’ è un teatro abbandonato nel quartiere Greco, a Milano, il quartier generale dove gli chef si sono riuniti per creare cibo gourmet da scarti che altrimenti sarebbero stati buttati, sotto la direzione di Bottura e di Don Giuliano.
Qui trovate il nostro racconto dettagliato dell’esperienza vissuta in prima persona.
Questo invece è trailer del film, un lavoro già proiettato in Spagna e in Canada.
Dietro la cinepresa, per documentare le imprese e le avventure di Massimo Bottura, si è messo Peter Svatek.
Il regista racconta di quando ben 60 chef di caratura mondiale, hanno temporaneamente “appeso al chiodo” i mestoli delle loro cucine ufficiali per unirsi a Massimo Bottura nel progetto che ha sfamato rifugiati e senza tetto di Milano per tutta la durata dell’Expo.
Tra gli altri, c’erano Renè Redzepi, Virgilio Martinez, Alain Ducasse.
Lunedì 14 novembre ci sarà la proiezione in Australia, in collaborazione con l’ente benefico OzHarvest. In linea con gli intenti benefici dello chef, ogni biglietto venduto (costo, 25 dollari), servirà a finanziare 14 pasti offerti ai più bisognosi del continente.
Ronni Khan, direttore di OzHarvest, ha commentato:
Lo status di Massimo Bottura, una star mondiale all’interno dell’industria alimentare, permette di concentrarsi sul problema della fame e dello spreco alimentare. Questo film, mette in mostra la leadership straordinaria dello chef italiano su questioni globali, e speriamo che ispiri altri cuochi a intraprendere azioni significative per le sfide sociali che abbiamo di fronte oggi.
[Crediti | Link: Oz Harvest ]