Massimo Bottura risponde alle nostre provocazioni: “La sostenibilità al G7 l’ho portata eccome”

Massimo Bottura ci ha raccontato tutto quello che sta cucinando al G7 di Borgo Egnazia, e tutti i contenuti che ha voluto trasmettere con i suoi piatti ai "grandi della Terra".

Massimo Bottura risponde alle nostre provocazioni: “La sostenibilità al G7 l’ho portata eccome”

Non avevamo capito noi. Massimo Bottura, al G7 di Borgo Egnazia, la sostenibilità l’ha portata, eccome. Ci tiene a farcelo sapere, questa mattina, raccontando la sua esperienza come chef dei grandi del mondo nel summit ospitato in Puglia. Un compito importante, forse il più importante che lo chef dell’Osteria Francescana abbia mai dovuto affrontare, come ammette lui stesso. Cucinare per i presidenti internazionali e (nel pranzo di oggi) per il papa, è certamente un punto d’arrivo di una carriera pure estremamente ricca di soddisfazioni, occasioni mondane, premi autorevoli, ospiti vip provenienti da tutto il mondo.

Noi, complice il racconto del menu sommariamente diffuso da agenzie e giornali, avevamo avuto modo di notare come, nei piatti proposti da Bottura per il G7, ci venisse a mancare un po’ del suo grande impegno sociale. Quell’impegno che negli anni lo ha portato a essere spesso più una personalità che un cuoco, come accade ai grandi chef quando hanno qualcosa da dire. I Refettori, la lotta agli sprechi (simboleggiata da piatti iconici come “il pane è oro”, che nobilita con il colore aureo la materia prima più nobile, seppure la più povera), lo sforzo per l’inclusione sociale di persone con disturbo dello spettro autistico, partita con l’esperienza diretta con suo figlio Charlie.

Lo chef, questa mattina, ci tiene a farci sapere che non è come sembra. Che al G7 i contenuti ci sono stati, al di là dei piatti preparati. E che i grandi del mondo hanno apprezzato e capito, guidati anche dal racconto di una Giorgia Meloni – entusiasta, racconta lo chef – che ha espressamente voluto presentare un Massimo Bottura a tutto tondo, con tutti i suoi progetti meritevoli, e non solo come cuoco tra i più celebri di sempre.

I contenuti nei piatti di Massimo Bottura al g7

g7 borgo egnazia

E quindi noi, che siamo felicemente pronti a essere smentiti, oggi siamo qui a dichiarare, come avevamo promesso, che Bottura è stato un figo. Uno che, ci racconta, ha servito a Joe Biden, Emmanuel Macron, Justin Trudeau, Ursula von der Leyen e compagnia bella un semplicissimo pane e pomodoro. Rivoluzionario, in effetti, proprio come noi gli avevamo chiesto di essere. “Un pane tostato imbevuto nell’acqua di pomodoro”, spiega Bottura, proprio per valorizzare le materie prime povere, ma preziose. Le fette di pane, alla maniera di Massimo Bottura, erano ricoperte d’oro per raccontare la ricchezza di quel prodotto, proprio come nel piatto nato per Food for Soul, “il pane è oro”.

Poi certo, c’è stato il viaggio tra i prodotti italiani: tanto pesce (tranne che per Joe Biden, che il pesce non lo mangia), tante contaminazioni regionali, ma anche l’idea interessante di servire quel granchio blu che tanto fa paura ai nostri mari, portando così nel piatto il tema del cambiamento climatico, della globalizzazione, dello sfruttamento delle acque.

E poi, oggi, al Papa Bottura preparerà i tortellini del Tortellante, il laboratorio terapeutico – abilitativo modenese dove giovani e adulti con disturbi nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano. Eccolo, l’impegno sociale, servito per pranzo alla voce più autorevole del mondo su questo tipo di temi.

Insomma, Massimo Bottura non ci ha deluso, e dobbiamo chiedergli scusa se abbiamo dubitato.