Massimo Bottura ha inaugurato un nuovo refettorio a Napoli –“Social Tables”– precisamente a Porta Capuana, nel bellissimo chiostro di Santa Caterina a Formiello.
Sono tanti gli chef campani che cucineranno al refettorio napoletano una volta la settimana, la prima cena per quaranta ospiti indigenti è stata preparata, Bottura a parte, da una brigata guidata da Gennaro Esposito (La torre del Saracino, Vico Equense) e Pasquale Torrente (Al Convento, Cetara), che ha servito pasta alla Norma, faraona alla cacciatora con erbe della Costiera, zuppa calda di verdure con crostini di parmigiano e spinaci, insalata, mozzarella di bufala e contorni.
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Insieme a loro, a lavorare gli avanzi provenienti da Carrefour, sono stati i ragazzi dell’istituto Isabella d’Este Caracciolo e una serie di volontari.
Come per gli altri refettori aperti dalla onlus “Food for Soul”, fondata da Bottura con la moglie Lara Gilmore, la sfida per i grandi chef invitati è comporre un pasto senza comprare nulla, per giunta scoprendo solo all’ultimo momento quali sono gli alimenti a disposizione.
Il progetto di Napoli nasce da una telefonata tra l’artista Mimmo Borrelli e lo chef modenese, un’idea sostenuta da “Made in Cloister”, progetto culturale nato a Napoli nel 2011 per volontà di Davide De Blasio.
Bottura, il cui obiettivo è creare delle comunità, luoghi belli e accoglienti dove lottare contro l’esclusione sociale, prevede di aprire nuovi refettori a Montreal, Toronto, San Francisco, Detroit, New York e in Messico.
[Crediti | Grande Napoli]