Mica per essere pedanti. Non siamo stati noi a includere Massimo Bottura –il più noto chef italiano– tra i 28 creativi più influenti del mondo in compagnia di architetti, poeti, pittori e stilisti (ma il termine originale utilizzato dal New York Times è “genius”).
Fab Max ci ha spesso regalato riflessioni interessanti, con un Dna tipicamente visionario (a volte persino troppo, nel suo staff qualcuno lo prende in giro).
[Chi è l’unico chef tra i “geni creativi” del New York Times? Esatto: Massimo Bottura]
Il suo intervento a Identità Golose, il congresso milanese della cucina d’autore che torna dal 3 al 5 marzo per l’edizione numero 14, è il momento catartico dell’evento, che genera una calca mai vista in un contesto gastronomico. E non perché ci sia qualcosa da mangiare.
[Identità Golose 2018: istruzioni per l’uso]
Oggi Bottura è intervenuto sul Quotidiano Nazionale per parlare di Made in Italy. Facendolo da alchimista dei sapori animato da una sconfinata passione per la sua terra. Di seguito, il suo intervento:
Il Made in Italy cos’è?
Che cosa rende così speciale il nostro Paese da essere riconosciuto nel mondo? Cosa ha contribuito al suo successo nei secoli in modo determinante? In questi giorni mi è successo di riflettere su quelli che sono i punti che rendono unica l’Italia (nel bene, non nel male).
1. Gli artisti
Il segno principale che lasciamo nel mondo, la voce più limpida che da sempre si alza nel nostro Paese è quella dell’arte.
2. Gli imprenditori del bello e del buono
Negli ultimi anni una delle forze economicamente trainanti sono state le eccellenze legate al buon gusto e alla stile Made in Italy, dal cibo alla moda senza dimenticare le meraviglie della meccanica, in piccola e grande dimensione.
[Perché un’Osteria Gucci e perché con Massimo Bottura]
Sono ormai tre anni che Osteria Francescana, Gucci e Maserati escono insieme e comunicano al mondo la contemporaneità italiana.
3. La luce e la luminosità dell’Italia
Così dolcemente rappresentata nei quadri del Rinascimento e del Manierismo, è serena e colorata. Unica e inimitabile.
4. Le differenze dall’estremo Nord al profondo Sud
Un’ Italia che in relativamente pochi chilometri esprime incredibili varietà culinarie e climatiche, dalle vette montane più spettacolari, alle isole che lambiscono l’Africa. Il Paese dei 100 campanili, delle 1000 biodiversità, dei Guelfi e dei Ghibellini, dell’infinito paniere dei prodotti.
5. I dialetti
La ricchezza di una lingua nasce dalla radice dei suoi dialetti che diventano una chiave per entrare in posti ed emozioni altrimenti inaccessibili.
6. Il Po
Il Grande fiume, la spina dorsale dell’Italia. La più importante strada italiana, la via Emilia, gli scorre parallela, l’idea di viaggio, vita e nutrimento della Pianura padana e dell’immaginario dei nostri geni più grandi.
7. La ricchezza del territorio
Le piccole aziende, l’artigianato, le ossessioni e la volontà di eccellere. Ogni territorio italiano esprime a suo modo un esempio di questo tipo, le piccole imprese e la loro competitività sono uniche per ogni territorio italiano e leader in macro settori a livello mondiale.
8. La forma dell’Italia
Al centro del Mediterraneo, abbracciata dal mare. Immediatamente riconoscibile e distinta. C’è poco da aggiungere, una calamita. Il punto nodale dell’Europa geografica e del bacino del mediterraneo.
9. La capacità di viaggiare senza perdere identità
Gli italiani viaggiano con l’Italia nel cuore, è un tratto che non cambia e non può cambiare, e chi viaggia per l’Italia è attratto da questo fascino analogo e magico. Una specie di sex appeal innato.
10. La forza della classicità
Cresciamo in mezzo a secoli di storia e di evoluzione umana e artistica, circondati da capolavori della pittura e dell’architettura, dalla visionarietà di Dante alla perfezione stilistica dei nostri designer. Quando cresci cullato del bel canto e dalle romanze d’opera, ogni espressione contemporanea non può far altro che poggiarsi sulle solide spalle di chi ha precedenti senza soluzione di creatività.
[Cos’ha detto Massimo Bottura nel discorso di laurea ad honorem]
Credo che valorizzare ciò che ci differenzia e ci rende unici, sia un passaggio fondamentale per ridare valore al nostro Paese.
Non vorrei però che questo passi per essere un messaggio pubblicitario per l’estero: non dobbiamo fare innamorare gli altri di noi. Lo sono già! Il Made in Italy è un marchio straordinario riconosciuto nel mondo: vi pare ci possa essere promozione migliore fuori dai nostri confini?
Tutto questo riguarda noi. Il tema più importante è riappropriarsi dei propri punti di forza. Dobbiamo ricominciare a sentire come nosrtre le differenze che ci caratterizzano e sfruttarle a nostro vantaggio, smettere di piangerci addosso e reagire re-innamorandoci del nostro Paese. D’altra parte, la prerogativa degli italiani è saper maneggiare l’irrazionale. Impariamo a comunicarlo.
[Crediti | Quotidiano Nazionale]