Se trecento (300!?) chef stellati provenienti da tutta Italia, Massimo Bottura, Carlo Cracco, Antonino Cannavacciuolo, Pino Cuttaia, Anthony Genovese, Moreno Cedroni… (solo per fare qualche nome) pronti a lavorare fianco a fianco in giacca bianca d’0rdinanza, riuniscono in un grande spazio i produttori più amati, quelli a cui si rivolgono ogni giorno per rifornirsi di ingredienti rari e prelibati, tipici e squisiti, allora nasce “Sostanza”.
Ovvero la novità principale dell’edizione numero 16 di Festa a Vico (dal 3 al 5 giugno), la festa culinaria più amata d’Italia, che ha scosso dal torpore sonnacchioso il borgo marino di Vico Equense con la forza delle due stelle Michelin portate da Gennaro Esposito, grazie a un palato e delle mani che sono il vero segreto del ristorante La torre del saracino.
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Caparbio come pochi, “Gennarino”, con la complicità di pasticcieri, vignaioli, sommelier e, come detto, centinaia di cuochi, compresi i talenti più giovani, voleva che i protagonisti questa volta fossero i collaboratori che con le loro materie prime permettono di cucinare al meglio il territorio italiano.
Dall tonno di Sant’Antioco all’anice nero della Sila, dallo zafferano dell’Aquila alla bottarga con il sale dosato, lunedì 4 e martedì 5 giugno all’hotel Moon Valley di Seiano, ci si potrà abbandonare ai sapori e profumi della piazza degli artigiani, area espositiva con mercato.
E poi ci saranno i consueti appuntamenti a scopo benefico —la rassegna sostiene 6 progetti— che animeranno il paese, tra gli altri, la “Repubblica del cibo”, il 3 giugno alle 19.30, con gli chef che si esibiranno ai fornelli di negozi e botteghe del centro storico di Vico Equense.
Sempre il 3 giugno, ma alle ore 19, si terrà “I professori all’università”, in onore dello storico locale di Vico, “Pizza a metro”, che compie 150 anni di attività, con 50 chef stellati che cucineranno un pasto per 300 persone.
Ci sarà poi “la cena delle stelle”, lunedì 4 giugno, dove nomi come Bottura, i fratelli Cerea, Moreno Cedroni, Cannavacciuolo e Carlo Cracco appronteranno una cena per 200 invitati. Verranno anche serviti i dolci dell’Accademia italiana di pasticceria di Iginio Massari, e ci sarà anche “Il cammino di Seiano”, una grande vetrina di street-food che si svolgerà alla Marina di Seiano.
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Tutto il ricavato andrà a Onlus e enti di beneficenza che collaborano con Festa a Vico, che nelle intenzioni del suo ideatore, non nasce soltanto in un’ottica gastronomica, ma ha un fine più concreto e altruistico:
“Abbiamo convinto chef famosi a cucinare i piatti dei loro territori e anche quelli della loro memoria di famiglia. Abbiamo visto file di persone davanti a una scodella di passatelli in brodo o a una pappa al pomodoro. Abbiamo chiamato allevatori notissimi a cuocere sulla sabbia il loro maialino o le bianchissime uova di galline nutrite a latte di capra –racconta Gennaro Esposito–.
E ci siamo commossi quando l’illustre professore del più grande ospedale pediatrico del Sud ci ha descritto le attrezzature comprate con i soldi della beneficenza per salvare le vite dei bambini”.