Siamo appena stati al Glam, ristorante veneziano che ha allungato la lista dei locali di Enrico Bartolini stellati dalla Guida Michelin.
Ora sono due le stelle attribuite dalla “Rossa” al Mudec di Milano, una al Casual di Bergamo, un’altra alla Tenuta la Badiola di Castiglione della Pescaia, provincia di Grosseto e, come dicevamo, quella del Glam.
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Per la grande legge dei numeri il nuovo ristorante di Bartolini non poteva che chiamarsi Cinque.
Cinque, infatti, fa parte delle oltre quaranta proposte di ristorazione presenti all’interno di Fico Eataly World, il più grande parco agroalimentare del mondo, aperto a Bologna dal 15 novembre.
Oggi lo staff di Identità Golose, che organizza a Milano l’omonimo congresso per chef, ha messo sul suo sito il resoconto di una visita a Cinque, condito da una novità interessante, anzi due:
«Sto per aprire due bistrot, entrambi a Milano, insieme agli amici di Pandenus. Il primo sarà in zona Brera, via Mercato 24, dove una volta c’era il Resentin, dovrebbe essere pronto a breve, sarà bellissimo. L’altro in piazza Gae Aulenti, nella “nuova Milano”, prevediamo di tirar su le serrande dopo febbraio».
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Il resto dell’intervista chiarisce come saranno i menu dei due bistrot, con una caffetteria molto curata che coinvolgerà Gianni Frasi, che grazie alla sua torrefazione artigianale Giamaica Caffè è da anni il beniamino degli appassionati, e poi piccoli menu a pranzo e a cena, compresa la pizza in versione gourmet.
Interni curati, belle porcellane, vini da meditazione e prezzi in linea con altri casi di bistromia stellata, vedi Antonino Cannavacciuolo, ovvero dai 10 e i 25 euro. Ai nastri di partenza un paio di chef residenti, al solito giovani e promettenti, che per ora si stanno allenando con Bartolini.
Discorso diverso per Cinque, non è un bistrot ma un ristorante con tutti i crismi che lo chef pentastellato avrebbe potuto aprire in centro a Roma o a Napoli.
Undici tavoli per una quarantina di coperti, sempre aperto sia a pranzo che a cena, Cinque ha una carta ridotta a 15 piatti e un menu degustazione da sette portate a 90€ vini esclusi, impostato da Bartolini insieme allo chef “di casa”, vale a dire Salvatore Amato, già nella brigata del Mudec.
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C’è poi la collaborazione con l’associazione Le Soste, che riunisce i migliori chef della cucina italiana d’autore. Sei volte l’anno, a rotazione, uno di loro proporrà un menu, condiviso con Amato che dopo i primi due giorni lo realizzerà in autonomia. Potrebbe trattarsi di Mauro Uliassi, o di Massimo Bottura, così, tanto per fare due nomi.
Con Cinque e Bartolini, l’elefantiaca offerta di ristoranti scodellata da FICO, tra birrerie e pizzerie, arrosticini e patate, si concede anche l’haute cusine.
[Crediti | Identità Golose]