Era stato denunciato da un’associazione animalista per aver cucinato un piccione durante un episodio di Masterchef 5.
«Nessuno discute che Carlo Cracco sia un grande chef», aveva detto Lorenzo Croce, presidente di Aidaa, «ma il fatto che vada in tv a presentare un piatto a base di carne di piccione, che è un animale protetto dalla legge nazionale ed europea, rappresenta un reato penalmente rilevante, che non potevamo far finta di non vedere».
Lo chef veneto, dopo che una quindicina di persone, autodefinitesi “vegani”, aveva manifestato davanti al suo ristorante di Milano, al grido di “Cracco è un assassino perché cucina animali”, non si era lasciato impressionare:
«Cucino il piccione da 25 anni, non smetterò di farlo ora perché lo dicono gli animalisti. Tra l’altro sono pure vegano: non tocco alimenti animali per tre giorni la settimana. Siamo in democrazia, ognuno fa quello che vuole nella vita, anche io, del resto gli animali si cucinano da qualche migliaio di anni».
Oggi il Corriere riporta che, come prevedibile, la denuncia sembra destinata a essere accantonata, la Procura di Milano ha infatti chiesto l’archiviazione del procedimento.
Il motivo è il seguente: gli animalisti avevano denunciato Cracco per istigazione a delinquere, in pratica l’esibizione a Masterchef avrebbe potuto spingere «altri cittadini a compiere tali crimini in violazione delle normative europee e nazionali in materia di fauna selvatica».
Ecco, appunto, la legge italiana e europea tutela il piccione selvatico, non quello d’allevamento, che è possibile cucinare tranquillamente.
«Lasciamo cadere e basta», aveva detto Cracco. La procura di Milano è d’accordo.
[Crediti | Link: Corriere