Qui a Dissapore abbiamo appena cominciato, che già possiamo auto-citarci; che se ci pensi, è un bel record. Il progetto esistenziale di ogni blogger consiste nel venire retribuito profumatamente per bloggare: sempre meglio che lavorare – ricorda qualcosa? Al momento disponiamo solo del bel tipo che ci passerebbe qualche bottiglia d’olio a post: non è il caso di fare gli snob, nel mezzo del recession-marketing è assai meglio che niente. Certo, poi ci sta pure chi è messo meglio. Prendi Renato Brunetta (sì, il mancato premio Nobel, quello che vi mette in riga a tutti, fannulloni). Lui-proprio-lui, nel suo blog, può affermare che “per aver scritto queste righe verrò pagato l’equivalente di due bottiglie di buon champagne. Un compenso giusto, esagerato o insufficiente? Lascio a voi giudicare. Questo però è il mio attuale valore di mercato. E il vostro?”.
Eh, il nostro. Boh, non saprei, io al momento mi accontenterei di un Gutturnio (Casa Benna viene via sui cinque euri la bottiglia). Chissà a quale Champagne fa riferimento il Ministro, in fondo il termine è vago; date le prebende della casta, direi che Brunetta pensa a questa Cuvée di Perrier-Jouët, sui 50.000 (hai letto bene, cinquantamila) Euro la bottiglia. Dubito che punti al Veuve della Coop. E’ il mercato, bellezza.