Per distinguerci dagli enobarbari che balbettano davanti al sommelier, un corso sul vino lo abbiamo fatto tutti. Quegli assaggi, quei bicchieri roteati non sono stati sprecati. Siamo in grado di anticiparvi un paio di succulente notizie, che (hai visto mai) potrebbero perfino diventare opportunità di lavoro. A Dissapore risulta che Slow Food stia muovendo le sue pedine nell’enomondo, e son mosse consistenti. Anzi, da veri insider, possiamo dirvi che nella redazione vino di Slow Food stanno reclutando nuovi collaboratori. Che succede?
Sappiamo che Slow e Gambero hanno divorziato. Ma sappiamo, e questa è la novità, che Slow Food sta preparando una sua, nuova, Guida ai vini d’Italia; questa è ancora in fase progettuale, ma sarà “qualcosa di assolutamente nuovo e originale, al passo con i tempi che viviamo e dunque capace di raccontare le mille sfaccettature che caratterizzano il mondo del vino oggi: la qualità prima di tutto, ma anche gli altri valori che oggi i consumatori cercano nel bicchiere”. E comunque ispirata a “princìpi del buono pulito e giusto” evitando “qualsiasi deriva elitaria o di nicchia”. Chiaro? Il progetto editoriale più imminente, però, resta la Guida al vino quotidiano (“i migliori vini d’Italia sotto i dieci euro in cantina”), e proprio per questa serve una “nuova squadra di degustatori”; quindi, cercate nel cassetto l’attestato di partecipazione al corso, che all’improvviso torna utile. Sfortunatamente Dissapore non è in grado di anticipare le retribuzioni, ma forse è meglio.
E non è tutto. Se non siete assaggiatori, ma siete comunque geek quanto basta per passare mezze giornate su forum, Facebook ed altre robe social, se siete smanettoni della Rete, se commentate blog e vergate post, attenzione: finalmente tanta competenza potrebbe ritrovare qualche genere di valore. Ci risulta che verso la fine di settembre, Slow Food inaugurerà “un nuovo sito Internet dedicato esclusivamente al vino. Un impegno molto forte, indirizzato su un mezzo di comunicazione in continua espansione”. A questo proposito i ragazzi di Slow hanno preparato un vero e proprio questionario online, rivolto ai produttori di vino, per capire meglio dove andare a parare: “siamo convinti che il vostro contributo alla nascita del nuovo sito rivesta un’importanza strategica”. Encomiabili, quasi. Il profilo della prossima creatura in rete pare ancora indefinito, dal momento che ci si interroga sull’opportunità di “spazi dove l’utente può intervenire con commenti e riflessioni – ovvero sezioni organizzate in forma di blog o forum”. Curiosa pure la domanda “ritiene interessanti forme di vendita di vino on line associate ad un sito internet, magari rivolte a produzioni che non hanno grandi canali di vendita tradizionali” che fa presagire un futuro da venditore (auguri, ragazzi).
Slow scende in campo, e si rivolge agli eno-qualchecosa digitali, e un po’ due-punto-zero. Oh, praticamente, si parla di me: anzi, Massimo, colgo l’occasione, e lo dico qui: vi saluto a tutti, mollo Dissapore e passo a Slow, che il primo amore non si scorda mai.