Piccola premessa: a me sta venendo a noia Striscia la Notizia e la sua crociata contro il mondo food and wine (wi-fu, come si dice). Chi, come me, non usa la tivù per informarsi, e soprattutto non crede che Striscia sia qualche tipo di fonte autorevole, ha sbadigliato assai nel sentire, ieri sera, Carlo Cambi parlare di conflitto di interessi, in particolare nell’ambito delle guide sui vini (ovviamente si parla di guida del Gambero Rosso). Sarà che chi scrive ha da tempo altre fonti, e (indovina un po’) usa la Rete per avere info, senza troppe veline. Sarà che perfino Dissapore annunciava tempo fa, l’era post-Gambero. Soprattutto, sarà che molti altri, prima di me (di noi) hanno portato alla luce i conflitti derivanti dalle parentele del direttore Daniele Cernilli, oppure le tristi vicende del Roadshow. Io, che mi ostino a leggere quel rompiscatole patentato di Franco Ziliani, non ho avuto nessun trasalimento, ieri sera: tutto molto noto, e persino metabolizzato.
Nel paese dei conflitti di interesse, eterni e inestricabili, io vorrei solo sapere se devo, se dobbiamo ancora scandalizzarci oppure no. Evitiamo gli equivoci: io, personalmente, sono dell’idea che sì, scandalizzarsi è lecito, e i conflitti andrebbero identificati e segnalati. Ecco perché ho trovato curioso che tali conflitti fossero indicati dallo stesso Carlo Cambi che ha perso una causa contro il Gambero, perché si inventò un marchio (Gambero Rozzo) ritenuto lesivo dell’altro, ben più noto. Anche qui, quasi mi spiace sentire il vantaggio che deriva dalle letture in Rete; quanti, tra di voi, seguono il blog di Stefano Bonilli, sanno a memoria di cosa si parla. Tutti gli altri, che credono di informarsi sul nostro garrulo enomondo attraverso Striscia, come minimo si perdono qualche pezzo di conoscenza per strada. Per esempio, Striscia ha scordato di dire che Cambi ha qualche dente avvelenato: uno così, è una fonte affidabile?
L’ennesima salva di bordate della trasmissione di ieri sera è, un’altra volta, nel segno del solito polverone: si stigmatizza lo sponsor, Sanpellegrino, dietro al quale (orrore) c’è Nestlé, e conseguentemente la Spectre, com’è noto. E’ informazione, questa? Hanno contribuito a farci capire qualcosa, oppure hanno fatto il solito discorso fuffoso, inconcludente e pseudoscandalistico? Aiutino: la numero due è quella giusta. I conflitti d’interesse, pure noti, sono segnalati da uno (Carlo Cambi) che è l’identificazione del conflitto col Gambero. E’ una voce indipendente, questa?
Probabilmente l’errore di fondo sta nel delegare la conoscenza delle cose a Striscia la Notizia. Intendiamoci bene: qui non si fa il solito discorso snob sulla televisione, io mi attengo a pochi, semplici fatti; siccome, guardacaso, date le mie preferenze io ho fonti di informazione (spiace per loro) appena più affidabili, sono in grado di valutare la qualità della loro comunicazione. Quanti ancora si affidano a certa televisione francamente poco guardabile, si rassegnino alla disinformazione.