Pinot Nero: 5 etichette per comprare il vino più caro del mondo senza accendere un mutuo

Pinot Nero: 5 etichette per comprare il vino più caro del mondo senza dover accendere un mutuo

Pinot Nero: 5 etichette per comprare il vino più caro del mondo senza accendere un mutuo

Il vino più caro al mondo è un Pinot Nero. Parliamo del Romanée-Conti, un vino ottenuto da un fazzoletto di terra di 1,81 ettari che produce circa 5.500 bottiglie all’anno.

Prezzo medio: stabilmente oltre gli 11.000 € a bottiglia.

Senza sborsare una somma del genere non berrete mai dal Santo Graal del Pinot Noir e il ricordo del vostro pellegrinaggio enologico a Vosne Romanée sarà solo un selfie davanti alla famosa vigna.
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C’è comunque una buona notizia: non dovete scomodare la vostra VISA Infinite o American Express Centurion per bere un buon Pinot Nero. Al di fuori delle cattedrali mondiali del Pinot Noir potete comunque scoprire delle etichette sotto i 30 euro degne della vostra attenzione.

Basta cercarle con criterio. Vediamo.

Solo il 2% del vigneto globale é vitato a Pinot Nero. Ciò nonostante si trova in diverse parti del mondo. Dopo la Borgogna, dove è documentato almeno dal 1375, la produzione più importante la troviamo negli Stati Uniti, seguiti dalla Germania e dalla Moldavia, fino ad arrivare all’ Italia, alla Nuova Zelanda, l’Australia e la Svizzera.

Per quanto diverse tra loro, le zone migliori per la coltivazione del Pinot Nero hanno un comune denominatore: un suolo e un microclima almeno paragonabili alla sua terra di origine, la Côte d’Or della Borgogna.

Il Pinot Nero è un vitigno molto esigente che non perdona una deviazione sostanziale dal suo terroir ideale. Solo a questa condizione si trovano dei risultati interessanti.

I suoi grappoli hanno una buccia sottile, maturano precocemente e dimostrano una scarsa capacità di reggere lo stress idrico. Questo fatto spiega perché in zone climatiche con una forte insolazione il Pinot Nero si prende facilmente una scottatura.
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Ancora più grave è il rischio che a causa di un caldo estivo eccessivo l’uva accumuli troppi zuccheri con la conseguenza di un contenuto alcolico elevato nel vino, il tutto spesso aggravato da una mancanza di acidità. Una situazione prontamente indicata da note di sovramaturazione che cancellano il suo patrimonio più intrinseco: l’eleganza.

In un ambiente troppo freddo e piovoso invece il Pinot Nero è esposto alle gelate tardive e la buccia sottile facilita l’attacco di malattie fungine. I tipici segnali per un ambiente del genere sono sentori poco puliti e vegetali.

Da lì si capisce che in Italia le condizioni migliori per il Pinot Nero si trovano nel Centro-Nord.

1) Elena Walch – Pinot Nero “Ludwig” 2015

(Alto Adige)

Iniziamo a Termeno, in Alto Adige, la regione italiana più antica e tra le più vocate per la produzione di Pinot Nero.

Scegliendo tra i migliori Pinot Nero altoatesini a un prezzo abbordabile vi propongo il Ludwig, ottenuto da due vigne, una a 400 metri s.l.m. con esposizione ad est e l’altra a 580 metri s.l.m che guarda verso ovest. Non è un dettaglio trascurabile.

L’Alto Adige è una regione molto calda. D’estate il sole picchia come se fossimo parecchio più a sud. É importante quindi tenere sotto controllo la spinta alcolica che rovinerebbe l’eleganza del Pinot Nero. Elena, insieme alle figlie Julia e Karoline, ci riesce.

Un rosso rubino di media intensità e stuzzicanti profumi di ribes nero e lamponi maturi su un fondo di chiodi di garofano, foglie di tabacco e legni tropicali pregiati aprono le danze. In bocca entra con una freschezza succosa che fa da contrappeso all’alcol.

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Ottimo riscontro naso-bocca. Tannini importanti ma veramente garbati. Bello e buono.

Prezzo: 28,00 €

2) Ottin – Pinot Noir 2015

(Valle D’Aosta)

In tempi non sospetti, molto, molto prima del film Sideways, già il padre di Elio Ottin credeva nel Pinot Nero valdostano. Oggi, sostenuto dal figlio Nicolas, il sogno di trasformare la loro terra in un terroir riconoscibile e unico del Pinot Noir è una realtà acclamata dalla critica che l’ha premiato ripetutamente.

Profumi eleganti di frutti rossi, accompagnati da resina, note di sottobosco che richiamano il muschio umido e tabacco dolce. In bocca si presenta fresco e ricco di polpa con una trama tannica pregevole e un finale lungo. Da bere al mare o in montagna.

Prezzo: 20,00 €

Ricci Curbastro – IGT Pinot Nero “Sebino” 2010

(Lombardia)

La Ricci Curbastro, nobile famiglia di lontane origini fiorentine è una delle aziende storiche della Franciacorta. La loro esperienza e bravura nella vinificazione del Pinot Nero è testimoniata da vini come il Franciacorta dosaggio zero ”Gualberto” ma si manifesta anche nel Sebino, prodotto sin dal 1990.

Un Pinot Nero caratterizzato da intriganti sentori balsamici con accenni di incenso, tabacco e frutti di bosco maturi. Di buona freschezza coccola il palato con i suoi tannini setosi. Da seguire con attenzione.

Prezzo: 19,00 €

Frecciarossa – Pinot Nero Oltrepò Pavese “Giorgio Odero” 2013

(Lombardia)

No. Non è il Pinot Nero di Trenitalia. Il nome Frecciarossa nasce da un errore catastale per cui il toponimo ‘fraccia’, che significa frana, è stato registrato come freccia, mentre rosso indica la presenza di ferro nel terreno.

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Il vino è dedicato a Giorgio Odero, il figlio del fondatore dell’azienda che oggi è tra le più importanti dell’Oltrepò Pavese.

Il colore rosso granato vivace del 2013 indica un buon grado di maturazione che viene confermato al naso da sentori scuri di tabacco, cioccolato fondente e pepe su un fondo di lamponi maturi e note balsamiche. Ottima corrispondenza naso-bocca con un finale esteso in cui tornano aromi fruttati. Provate anche l’annata 2014.

Prezzo: 28,00 €

Il Rio – IGT Toscana “Ventisei” 2015

(Toscana)

Questo vino viene dal Mugello, terra che molti assocerebbero perlopiù all’autodromo o alla produzione di latte. Ma le cose di questo mondo possono cambiare velocemente.

Lo dimostra Paolo Cerrini, un ex orafo fiorentino che all’inizio degli anni Novanta si è messo in testa di piantare alcuni vigneti in questa zona. Incoraggiato dai primi successi, nel 2003 decide di mettersi alla prova fondando un’azienda agricola, gestita insieme alla compagna Manuela Villimburgo.

Una cura molto puntigliosa in vigna focalizzata alla protezione dei grappoli dal sole cocente toscano è la base di un vino che affascina per la sua profonda eleganza che mi ha commosso.

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Profumi di lamponi e ciliegia matura, a cui seguono sentori di tabacco dolce e sottobosco, invitano al sorso caratterizzato da tannini setosi e una spalla acida calibrata. Finale piacevolmente sapido. Bravo, anzi bravissimo.

Prezzo: 28,00 €