La tendenza è inarrestabile: gli italiani preferiscono comprare il vino al supermercato.
Alla notizia, noi che nella GDO godiamo difficilmente e restiamo incalliti frequentatori di enoteche, con qualche mirata escursione online, fatichiamo a non scagliare il mouse contro lo schermo del computer.
Saranno anche morenti, ma le enoteche dove entri per bere un bicchiere (okay, probabilmente tre), aggiornarti e scambiare due chiacchiere, infine per portare a casa la tua bottiglia ragionata, vanno preservate.
Ma come si riconoscono le enoteche più a misura dei clienti appassionati come noi? Quelle che riescono a trasformare in etichette e bottiglie i nostri desideri? Ecco qualche consiglio.
Aspetto e atmosfera
Basta un’occhiata, a volte, per capire in che posto siamo: se le bottiglie sono esposte al sole, oppure al calore dei termosifoni, infilate la porta e uscite: luce e calore danneggiano il vino, il negoziante dovrebbe saperlo. Le bottiglie, sono polverose, come se fossero abbandonate? Altro pessimo segnale.
Invece, è importante notare in che modo sono state suddivise le etichette: per classificazione geografica (vini provenienti da Italia, Francia o California), oppure per tipo? O, ancora meglio, in base agli abbinamenti più indicati con il cibo: pesce, carne o una cena informale?
Ogni classificazione è valida, sta a voi trovare quella che vi piace di più. Bonus per i negozi che, magari non hanno un arredamento à la page, ma conservano i vini in ambienti a temperatura controllata.
La selezione
Una vasta selezione di vini provenienti da diverse località, con varietà, annate e prezzi diversi, indica la volontà dei proprietari di non cedere alle etichette mainstream o di massa, ovvero al junk food del vino.
Ci sono selezioni di Champagne meno conosciuti? Ci sono vini provenienti da Paesi promettenti come la Grecia o l’Inghilterra, oppure i classici Burgundy e Bordeaux a meno di 50 euro?
Esaminate anche le rastrelliere dei vini: buone quantità di vini naturali o biologici o di categorie oggi alla moda come il Beaujolais, indicano attenzione verso le tendenze attuali.
Prezzi
Sul web e nelle riviste specializzate si trovano diverse informazioni sul prezzo medio dei vini. Se entrate in un’enoteca dove i prezzi praticati sono superiori alla norma di 5 o anche 10 euro, girate i tacchi e andatevene.
Controllate l’offerta di bottiglie nella fascia dai 15 ai 30 euro, dove di norma sono concentrate etichette interessanti a prezzi ragionevoli, mentre i vini a buon mercato non dovrebbero rappresentare più del 20% dell’offerta totale.
Dovrebbero essere contemplati sconti di circa il 10% per l’acquisto di una cassa intera di vino, così come promozioni o programmi fedeltà per i clienti abituali. I negozianti che fanno storie per riprendere indietro le bottiglie con il vino che per qualche motivo si è deteriorato (no, non quello che non ci è piaciuto), andrebbero evitati.
Consulenza e servizio
Spesso, vicino alle bottiglie, ci sono etichette che descrivono il vino, complete di indicazioni chiare ed esaustive. Negozianti ed eventuale personale dovrebbero essere sempre disposti a capire i nostri gusti e a consigliarci per il meglio.
I più intraprendenti annotano con regolarità gli acquisti dei clienti, per avere un’idea precisa dei loro gusti e per soddisfare al meglio le richieste. Anche un servizio di consegna gratuita è indice di intraprendenza da parte di un negozio.
Eventi e degustazioni
Assaggiare di persona resta il modo migliore di scegliere il vino.
Per questo molte enoteche propongono degustazioni gratuite, in genere in orari preserali, offrendo anche sconti tra il 10 e il 20% in caso di acquisto immediato. Alcuni locali propongono anche lezioni sul tema.
Risorse digitali
Un buon negozio si riconosce, oltre che da una buona attività social, anche dal sito web curato e facilmente fruibile, con la possibilità di comprare online.
Attività sostenuta da newsletter periodiche comprensive di sconti e offerte.