In collaborazione con Val d’Oca.
La Cantina Produttori di Valdobbiadene, che celebra quest’anno 70 anni di attività, ha appena presentato al Vinitaly il suo secondo bilancio di sostenibilità. Tra le più importanti cantine produttrici di Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, di Asolo Prosecco DOCG e di Prosecco DOC Treviso (ad oggi sono circa 600 i soci) e quasi 147 mila quintali di uva raccolta nel 2020, il gruppo Val d’Oca ha parlato attraverso il presidente Franco Varaschin: “La crescita della Cantina in termini di bottiglie prodotte e di fatturato, nonostante lo scenario complicato dell’ultimo biennio è la dimostrazione di come un business responsabile e attento all’ecosistema porti a una crescita sana, in grado di generare contemporaneamente benefici per le persone, il territorio e la comunità. Con il fatturato consolidato del Gruppo (oltre 56 milioni nell’esercizio 2020/21, +12,3%) – ha aggiunto Varaschin – è cresciuta la remunerazione delle uve conferite dai Soci, che ha continuato a rimanere equa, aiutando lo sviluppo dei piccoli imprenditori agricoli che costituiscono la trama della nostra Cantina. La Produzione Lorda Vendibile (PLV) per ettaro dei nostri Soci si è posizionata nuovamente tra le più alte in Italia.”
Il Bilancio, integralmente consultabile sul sito www.valdoca.com, è stato realizzato con l’assistenza tecnico-metodologica di Trentino Green Network (società di servizi per lo sviluppo sostenibile) e redatto in conformità alle linee guida internazionali GRI STANDARD – Global Reporting Initiative: è lo strumento di cui la Cantina ha scelto di dotarsi dal 2019 per misurare il proprio impatto sui tre piani della sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Tra i traguardi più significativi dal punto di vista ambientale scritti nel secondo Bilancio di Sostenibilità, e nettamente in anticipo rispetto ai programmi, con la vendemmia 2021 la Cantina ha raggiunto il 100% di vigneti certificati SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata), certificazione che insieme ai protocolli territoriali emanati dai Consorzi di tutela, contribuisce alla viticoltura sostenibile e alla ricerca di un migliore equilibrio tra qualità delle produzioni, ambiente e società. “Grazie al lavoro fatto con le Regioni e i Consorzi – ha spiegato Giuseppe Ciotti, Direzione Generale Sviluppo Rurale del MIPAAF – abbiamo già a sistema un numero consistente di aziende che verranno monitorate nell’applicazione delle migliori pratiche agronomiche e strategie di difesa, definite nei disciplinari regionali di produzione integrata. Naturalmente, l’attività coinvolge anche le cantine in maniera da completare un quadro globale di gestione sostenibile dei processi di produzione del vino”.
Il Ministero è sceso in campo attivando, già dall’anno corrente, una certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola frutto dell’armonizzazione di quelle esistenti, che consenta, con un approccio scientifico e moderno, di andare oltre la valutazione della singola cantina in modo da rappresentare la realtà di interi comprensori e proiettare, soprattutto all’estero, grazie a un prodotto rappresentativo come il nostro vino, l’immagine di un Paese che opera in modo sostenibile.”
“Ad oggi la certificazione SQNPI riguarda il 30% della nostra denominazione. L’obiettivo è di arrivare al 45% entro il 2022 e al 100% entro il 2029”, ha spiegato Elvira Bortolomiol, Presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG. “Per un territorio come il nostro, che è riconosciuto Patrimonio Unesco, il rapporto con la comunità è un asset fondamentale. Rappresentando un elevato numero di viticoltori della Denominazione, la Cantina Produttori di Valdobbiadene riveste un ruolo di primo piano nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità in agricoltura, per il quale il Consorzio ha predisposto un grande laboratorio in collaborazione con tutti i produttori. La crescita culturale dei viticoltori è alla base dell’evoluzione territoriale verso pratiche agronomiche sostenibili.”
Proprio su questo aspetto si è soffermata Laura Ricci di Trentino Green: “ciò che caratterizza e differenzia questo Bilancio di Sostenibilità da altri dipende dall’identità stessa della Cantina: la cooperazione in ambito vitivinicolo, aggregando anche piccoli agricoltori, dà anche a loro una possibilità di miglioramento che da soli non potrebbero avere.” Un esempio tra tutti: l’ottenimento della certificazione SQNPI ha richiesto la completa digitalizzazione dei Quaderni di campagna in cui si registra ogni singola operazione effettuata in vigna. Questo permette non solo l’autocontrollo da parte della Cantina ma anche il controllo a campione in “campo” attraverso il prelievo di quote di uva finalizzato alla verifica di conformità nell’uso dei principi attivi fitosanitari.
La crescita culturale è sostenuta con un’attività di formazione continua dei Soci per condividere pratiche agronomiche innovative, attraverso l’organizzazione di corsi in aula e in campo, in collaborazione con centri di eccellenza del territorio in ambito agrario ed enologico. Alessandro Vella, Direttore Generale della Cantina, ha annunciato la partenza dal prossimo autunno di una collaborazione con un istituto tecnico del territorio finalizzata alla formazione di operai specializzati anche in ambito meccatronico. Tra i quattro pilastri di sviluppo futuro una voce importante continuerà infatti ad essere quella degli investimenti tecnologici in cantina, oltre alla sostenibilità in vigneto, a un’organizzazione sempre più efficiente (un progetto di lean company è stato avviato nel 2021) e alla comunicazione verso l’esterno del percorso virtuoso che la Cantina sta compiendo con tutti i suoi soci e collaboratori.