Non tutti lo sanno o se ne ricordano ma Varese (a un passo dalla Svizzera e ai piedi delle Prealpi lombarde) ha tanta storia, e anche la sua gastronomia è degna di attenzione. Proprio dalla parte alta della Città Giardino arriva l’Elixir Borducan, simbolo del meraviglioso Sacro Monte e rappresentativo di uno degli alberghi più antichi della zona. L’Elixir è un liquore centenario brevettato, dall’allure liberty e garibaldina che ancora oggi è gelosamente tramandata dai produttori e dalla famiglia erede.
Per conoscere l’Elixir bisogna partire dal locale che ne porta il nome, il Borducan per l’appunto: una palazzina abbarbicata sulla parete spiovente che si affaccia su tutta la valle, a chiudere la via delle Cappelle del Rosario. Proprio in quelle stanze è attualmente custodita la storia del liquore, risalente alla seconda metà dell’Ottocento.
Storia dell’Elixir al Borducan, figlio del Liberty varesino
Come spesso accade per liquori e distillati, dobbiamo a un erborista la nascita dell’Elixir Borducan: Davide Bregonzio, garibaldino che nel 1827 brevettò il suo liquore a base di arance ed erbe di montagna. L’ispirazione coglie Bregonzio in Algeria (dove le arance, secondo l’orecchio straniero di Bregonzio, erano chiamate borducan) e, una volta tornato a Varese, inizia la sua piccola fortuna distribuendo il liquore nelle farmacie della città. L’uomo decise anche di aprire un locale dove offrire l’elixir: al Borducan appunto, anche se a fine Ottocento era in un’altra posizione rispetto l’attuale (sempre Sacro Monte, ma fino al 1905 era al posto dell’attuale Ristorante Milano, da quell’anno al 1924 sorgeva dove ora c’è il Rostorante Montorfano).
L’attuale Caffè del Borducan, strettamente collegato all’omonimo Elixir, è stato aperto nel 1924 dalla famiglia Bregonzio nella propria residenza privata. Il progetto architettonico è inconfondibile: opera dell’architetto Sommaruga che, a Varese, progettò anche il Palace Grand Hotel. Molti nomi coinvolti e tutti molto conosciuti fino a Milano e oltre: l’Elixir ha avuto successo sicuramente grazie a ciò, anche se è la ricetta segreta ad attirare ancora oggi curiosi e appassionati.
Ricetta segreta, premiata alla Fiera Campionaria di Roma
Si sa ben poco dell’Elixir Borducan. Sappiamo cosa significa il suo nome, sappiamo che almeno in origine conteneva agrumi ed erbe di montagna, sappiamo che ha avuto successo prima nelle farmacie di Varese e poi nel locale di villeggiatura Liberty. Un antico testo riporta sommariamente parte della ricetta: “si mette a macerare scorza di arancia in alcol puro per un anno”. Il resto è segreto, tramandato da Franco e Armando Bianchi (figli di Anna Bregonzio, ultima della stirpe), e dalla distilleria in cui il liquore è prodotto. Sull’etichetta è riportata poi un’informazione affascinante: nel 1927 all’Elixir Borducan fu assegnata la “Croce di Gran Premio”, in occasione della Fiera Campionaria a Roma.
Prova d’assaggio: che sapore ha l’Elixir Borducan
Gli ingredienti dichiarati sull’etichetta sono “acqua, zucchero, alcol, infusi e distillati di piante aromatiche, aromi naturali”. Nessun riferimento né alle arance né un cenno a quali erbe compongono la miscela (di alta quota? Balsamiche? Delle montagne varesine/varesotte? Non si sa). L’attuale produttore e imbottigliatore è la Distilleria Francoli e si trova a Ghemme, provincia di Novara. Al naso emerge immediatamente il profumo agrumato, paragonabile al Cointreau. Tuttavia, assaggiando l’Elixir a temperatura ambiente, il profumo non corrisponde a un sapore altrettanto netto. Color miele, piacevole, spiccatamente dolce, sciropposo, limpido ma non cristallino. Al palato, poi, restano indecifrabili le “piante aromatiche”: si percepisce una nota balsamica, che resta in ombra rispetto alla dolcezza.
Degustato freddo di congelatore l’esperienza migliora ma il sapore d’arancia rimane blando. Se sorseggiato in purezza è sufficiente una piccola quantità (35% Vol.), ma se usato come ingrediente si fa ancor più interessante. Come il liquore Strega, anche l’Elixir del Borducan sarebbe perfetto sul gelato o per flambare della frutta. Mi spingo oltre: lo proverei anche per accompagnare il Dolce Varese. Dopotutto, a suggerire la versatilità di questo liquore è l’etichetta stessa: “perfetto liscio o con ghiaccio, è ingrediente prezioso e unico per i cocktails più creativi”. Prezzo piuttosto alto (circa 30 € la bottiglia da 70 cl) e reperibilità limitata: si trova sull’e-commerce del Caffè del Borducan, o presso il locale stesso. In alternativa, come ho fatto io, potete acquistarlo dal produttore, Casa Francoli.