Ce ne siamo accorti che a New York è esploso il revisionismo della caffetteria italiana, a iniziare dal cappuccino. Come dire: meglio saporito e cremoso che gonfio e sgraziato.
Le regole? 25 millilitri di caffè su cui si adagiano 100 millilitri tra latte e schiuma di latte, così da avere una tazza da 125 millilitri di piacere mattutino, ha ratificato il New York Times, e non le immense e scipite cup alla Starbucks che superano il mezzo litro.
Poi si è passati al caffè espresso. Business Insider ha confermato la tendenza imprescindibile nei bar alla moda di Manhattan. Ovvero? Bere il caffè come fanno gli italiani.
Il caffè non dev’essere amaro, non deve dare palpitazioni e va sorbito nelle giuste dosi, basta beveroni. Si beve rapidamente, mica si chiama espresso per caso. Obbligatorio parlare col barista, sempre, è lui il primo psico-terapeuta che consultiamo ogni mattina. Infine: che i newyorkesi scoprano finalmente il concetto di crema sul caffè, e non aggiungano latte, maledizione, altrimenti la magia si guasta.
Tutto bene, gli italiani lo fanno meglio ed era il momento che tu, cara New York, lo riconoscessi.
Ma con il “Latte Macchiato“, introdotto dal 5 gennaio in pompa magna nei suoi menu americani (e in Canada, Mexico, El Salvador, Guatemala, Costa Rica, Panama, Porto Rico, Aruba, Curacao, Bahamas e Colombia), Starbucks continua ad appropriarsi indebitamente (e con molta libertà d’interpretazione) della tradizione dei bar italiani.
Cosa diavolo è un Latte Macchiato, si sono chiesti sorpresi i clienti della caffetteria americana che sta per sbarcare a Milano confusi dalle tante voci di menu dedicate da Starbucks all’incontro tra caffè e latte?
Mentre a noi sembra un cappuccino gigante in un bicchiere di vetro, questa è la descrizione ufficiale: “latte intero vaporizzato e perfettamente areato che crea una schiuma densa paragonabile a una meringa. La bevanda è poi completata da due tazze di caffè espresso versate lentamente“.
E di grazia, quali sarebbero le differenze tra “Latte Macchiato”, “Espresso Macchiato”, “Flat White” e “Latte”?
Spiega Starbucks: tutto dipende dalla quantità e dall’intensità del caffè. Mentre Flat White e Latte Macchiato contengono entrambi due tazze di caffè espresso, nel primo si versa caffè più ristretto, nell’altro tazze più capienti.
Invece nel Latte (che per noi sarebbe un caffè macchiato) si tende a creare un aroma di caffè più intenso.
La realtà è che Starbucks, dal “Caffè Latte”, al “Doppio”, si è impadronita di parole italiane che risultano esotiche agli stranieri, spostandosi quanto basta dal significato originario per questioni di convenienza.
[Crediti | Link: Dissapore, New York Times, Business Insider, BuzzFeed]