Vuole la leggenda che la principessa Margaret, sorella di Elisabetta II, attuale regina d’Inghilterra, fosse così irritata dai piccoli bicchieri utilizzati per servire il gin tonic in volo, a bordo del Concorde, che alla fine un bel giorno abbia afferrato il primo vaso capitatole a tiro e abbia bevuto il drink direttamente da quello.
Certo, per noi comuni mortali le cose vanno diversamente, in genere beviamo drink e liquori senza fare troppo caso al bicchiere. Ciò detto, un po’ di etichetta non guasta: sapere (con l’aiuto del quotidiano inglese The Guardian) qual è il bicchiere adatto a ogni bevanda, vino, birra o gin che sia– potrebbe rivelarsi utile.
Birra artigianale
Se per alcuni bevitori quel che interessa davvero è avere un bicchiere che non faccia strabordare la schiuma come se fosse un vulcano, per altri la questione del corretto bicchiere è una cosa seria.
Certo, il classico bicchiere da birra, la pinta, può andar bene per ogni tipo di birra, ma se volete fare i raffinati utilizzate per le birre weizen i bicchieri omonimi –quelli dalla forma svasata e la capacità fissa di mezzo litro– in grado, grazie alla svasatura sulla sommità, di tenere a bada le abbondante schiume delle bitter ale.
Potrebbero sembrare inutili sofismi, eppure, quando si scuciono 5 euro per una rara doppia IPA americana, il classico bicchiere a tulipano con la base e stelo fa sembrare tutto una semplice transazione commerciale, non una vera rapina legalizzata.
Brandy
Per il brandy i bicchieri adatti sono gli “snifter glass”, calici di vetro sottilissimo con base più larga che si restringe verso la sommità. Purtroppo, la loro mancanza in molti dei bar di oggi è indice del declino che il brandy sta affrontando.
Ad ogni modo, questi bicchieri sinuosi hanno il loro perché: si possono tenere comodamente in mano per riscaldare il brandy, mentre il collo stretto concentra l’aroma.
Servire il brandy in un tumbler, come si vede ormai troppo spesso, è tanto mortificante quanto metterci il ghiaccio dentro.
Champagne
Molti esperti rifiutano da qualche tempo la tradizionale flûte. Eppure è da sempre un’elegante vetrina per le bollicine dello Champagne, ma la forma stretta e slanciata pare che inibisca il carattere del vino.
Ora vanno per la maggiore i bicchieri più larghi e ampi, le coppe, che permettono una maggiore areazione del vino.
Gin
Il grande bicchiere panciuto con stelo, la “copa de balon” tanto diffusa in Spagna e Portogallo, è il tipo di bicchiere che dovrebbe avere ogni bar serio, soprattutto per servire il gin.
Oltretutto, bisogna contare il notevole effetto scenografico quando è guarnito con un rametto di rosmarino e dei cubetti di ghiaccio che navigano all’interno.
Vino
Non c’è nulla da fare: se volete gustare come meglio non si può la vostra dose quotidiana di vino, dovete utilizzare dei bicchieri appositi. Il volume dell’aria nel bicchiere è la chiave perché il vino riesca a esprimere al meglio il suo carattere.
Ma al giorno d’oggi, è diventato popolare servire il vino in tumbler multifunzionali, invece che nelle grandi e scenografiche coppe, anche per svecchiare l’immagine del vino e dargli un alone meno elitario e più popolare.
[Crediti: The Guardian]