Avete deciso, quest’anno a Natale regalerete tante bottiglie di vino (e che Dio vi benedica). Dove acquistarle? Non me ne voglia la GDO ma è necessario che andiate in enoteca. Il perché è presto detto: le bottiglie proposte sono di maggior pregio, e poi l’enotecario saprà guidarvi nelle vostre scelte qualora abbiate dei dubbi o nessuna idea. Però non è questo il caso perché, ripeto, ci siamo qui noi: salvate questo vademecum sullo smartphone e all’enotecario chiedete solo di farvi dei pacchetti come si deve.
Ovviamente è di grande aiuto conoscere, o perlomeno intuire, i gusti del ricevente. Ma anche se fossimo all’oscuro di tutto, potremo scegliere il vino in tutta sicurezza seguendo tre ‘filosofie’: la tradizione, l’estro creativo o il rischio azzardato. E mai, mai, dico mai diremo all’enotecario “faccia lei”: siate orgogliosi.
Ultima doverosa nota prima di cominciare: d’ora in poi, in quanto adeguatamente istruiti, vi sarà proibito di comprare i cesti di panettone/pandoro + spumante.
La tradizione
Ipotizzando che il destinatario del vostro pensiero non odi gli spumanti come Gargamella odia i Puffi, potrete dirigervi verso lo scaffale delle bolle. È un classico delle feste regalare uno spumante Metodo Classico, vuoi per la storicità del metodo produttivo, vuoi per una maggiore complessità del vino rispetto ai cugini Metodo Martinotti-Charmat.
Per chi pensa che stia parlando in un linguaggio da iniziati: nel gruppo dei Metodo Classico troviamo Franciacorta, Trento DOC, Alta Langa, Oltrepò Pavese o, se vogliamo scavalcare le Alpi, Champagne e i vari Crémant (d’Alsace, de Bourgogne, de Loire…); del gruppo degli Charmat invece il paradigma indiscusso in Italia e nel mondo è il Prosecco.
Regalare uno Champagne farà sempre il suo bell’effetto, ma volendo fare i sovranisti alimentari si trovano dei splendidi prodotti anche alle nostre latitudini. Per cui, se siete titubanti, richiedete un Metodo Classico.
E se al vostro sodale non piacciono le bolle? Fategli un pietoso sorriso da parte mia e dirigetevi al reparto rossi (uno studio della Settimana Incom riporta come chi non ami gli spumanti preferisca di gran lunga i vini rossi ai bianchi): i vecchi Amarone, Barolo o Brunello saranno al vostro servizio, magari anche in versione magnum e in elegante confezione di legno. Poi però non prendetevela se gli ambientalisti vi bloccano nel traffico.
Champagne Cuvée Extra-Brut “Essentiel”, Piper-Heidsieck
Non avrete bisogno di consigli nell’universo Champagne, ma volendo avere un nome affidabile il mio piccolo gettone finisce sulla vivacità di questo storico marchio.
Prezzo: 40€
Franciacorta DOCG Dosaggio Zero Millesimato 2015, Castello Bonomi
Fra le varie cantine della Franciacorta ve ne proponiamo una che sta compiendo un profondo studio su territori e vitigni storici della zona.
Prezzo: 50€
Barolo DOCG Bussia 2018, Giacomo Fenocchio
Si potrebbe stare delle ore a sentir parlare Claudio Fenocchio del suo Barolo. Nel frattempo accontentatevi di berne, che si beve con gran gioia.
Prezzo: 45€
Brunello di Montalcino DOCG 2017, Fattoi
Storica cantina posta sul versante più soleggiato di Montalcino, un Brunello che attrae come una calamita.
Prezzo: 40€
Amarone della Valpolicella Classico DOCG 2018, Allegrini
Come se non bastasse l’appassimento delle uve, questo vino ninna beato per 18 mesi in barriques. Coccole assicurate ma la gradazione alcolica impone un divano nei pressi.
Prezzo: 60€
L’estro creativo
Per qualche motivo avete l’intuizione che il destinatario dei vostri pensieri sia una persona curiosa, attratta dalle novità? Gioite: potrete scandagliare tutti gli scaffali dell’enoteca. Poserete finalmente l’occhio sui vini bianchi, e vi tremeranno le gambe per la loro varietà. Se vi cominciasse a salire un po’ di ansia, dirigetevi sicuri in Alto Adige, Friuli o in Campania (vi sembra una scelta strana? Mai provato un Fiano di Avellino o una Falanghina dei Campi Flegrei? Estro creativo, estro creativo…).
Optereste comunque per regalare un rosso? Magnifico: se siete per la potenza vi direi Aglianico (del Taburno, del Vulture, o il nobile Taurasi), se preferite la morbidezza Primitivo (di Manduria o di Gioia del Colle); se invece vi stuzzicano i rossi leggiadri dirigersi senza indugio in Liguria (Rossese di Dolceacqua) o in nord Piemonte (Carema).
Volete comunque regalare uno spumante? E perché non regalare un Metodo Classico Rosé? Ce ne sono di deliziosi tra Franciacorta e Oltrepò Pavese, questi ultimi denominati Cruasé (se volete mettere in difficoltà qualche enotecario vi ho dato un’arma efficace).
Se però al vostro animo appartengono dei quarti di nobiltà interiore, regalate dei vini dolci: un Passito di Pantelleria di qualità, uno dei Recioti veneti, un muffato umbro, un Vin Santo toscano, espatriando potreste anche spaziare tra Sauternes francese e Tokaji ungherese. Nessuno più pensa di terminare il pasto servendo un vino dolce: fatelo un paio di volte e sarete catturati per sempre. Oh, badate di non pucciarci niente dentro: è reato!
A conclusione di questo paragrafo spero sappiate che il vostro ordine sarà cospicuo, perché tanto regalerete e tanto acquisterete per voi, ma in fondo cosa sono i soldi rispetto all’amore per la conoscenza?
Falanghina Campi Flegrei DOC 2021, Agnanum
Non avete molti modi per far provare la sensazione di stare bevendo un vulcano. Fidatevi, non esagero affatto.
Prezzo: 15€
Primitivo Salento IGT “Es” 2020, Gianfranco Fino
Un Primitivo ricco ed equilibrato, frutto ormai solido del grande lavoro di due appassionati viticoltori come Gianfranco Fino e Simona Natale.
Prezzo: 60€
Carema DOC Riserva 2018, Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema
Al confine con la Valle d’Aosta, il piccolo areale di Carema regala dei luminosi diamanti rossi, compreso questo.
Prezzo: 25€
Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Rosé Cruasé, Bruno Verdi
Altre due parole in etichetta e sarebbe servito un codice ISBN, ma a parte questo una bolla di sicuro effetto, anche a tutto pasto.
Prezzo: 25€
Orvieto DOC Classico Superiore Muffa Nobile “Calcaia” 2018, Barberani (50 cl)
Lungo i bordi del bacino artificiale del Lago di Corbara in Umbria, la muffa nobile passa ogni anno a salutare l’autunno. I Barberani sfruttano il suo passaggio in un modo splendido.
Prezzo: 40€
Il rischio azzardato
Mettiamo infine che vi sentiate dei burloni e che al vostrƏ amicƏ vogliate fare un regalo imprevedibile. Potete percorrere due sentieri: l’azzardo del vino naturale o la grande provocazione di un vino chiuso con tappo a vite (un vino di qualità, s’intende).
Nel primo caso parlo di azzardo perché, nonostante il vino cosiddetto naturale sia oramai un pilastro solido dell’enomondo, molti non hanno ancora mai bevuto uno di questi vini con cognizione di causa. Fortunatamente il numero di enoteche specializzate nel settore è in continua crescita, non è necessaria una caccia al tesoro per procurarsi delle bottiglie. Beninteso, sono vini particolari, che possono facilmente respingere il neofita: è quantomai necessario prevedere un plausibile apprezzamento del ricevente, ma in caso affermativo con la giusta bottiglia potrà veramente divertirsi (per trovare la giusta bottiglia chiedete all’enotecario se ha qualcosa da farvi assaggiare, vi aiuterà nella ricerca).
Nel secondo caso preparatevi ai motteggi e alle pernacchie, dacché il tappo a vite ha nell’immaginario comune la stessa sexytude del monociglio, del marsupio o dei fantasmini bianchi. Viene detto dai puristi del vino che il tappo a vite cancella la rituale atmosfera romantica che si viene a creare ogni qualvolta il sughero abbandona la bottiglia sì tanto caramente abitata… Bello, bravi, ma fate che sappia di tappo la bottiglia costosa, coccolata per anni in cantina e stappata per un’occasione speciale, e vedrete che il romanticismo darà spazio a un attacco di sturm und drang. Ascoltatemi, volete donare una vera epifania al vostrƏ amicƏ? Regalategli un Riesling della Mosella, uno Shiraz australiano, un Sauvignon Blanc o un Pinot Noir della Nuova Zelanda: sarà stupito, non si capaciterà di come un liquido così soave, così indiscutibilmente buono, possa essere stato chiuso con un tappo tanto prosaico. Di fronte al suo stupore potrete sorridere e andarvene inforcando gli occhiali come Horatio Caine.
Cesanese di Olevano Romano Superiore DOC “Tyto” 2019, Marco Antonelli
Il cuore mi impone di consigliarvi questa gemma rara. 2000 bottiglie in tutto, andatene a caccia e rendetevi conto di che vitigno straordinario possa essere il Cesanese.
Prezzo: 15€
Terre Siciliane IGT Frappato “BB” 2019, Arianna Occhipinti
La mano sicura di Arianna Occhipinti rende nel calice una sinfonia di frutta da rendere orgogliosa l’uva Frappato di chiamarsi così.
Prezzo: 50€
Derthona “Costa del Vento” 2020, Walter Massa
Walter Massa è il profeta del Timorasso e, dopo averlo resuscitato dall’oblio pluridecennale in cui era caduto, continua a giocarci con la gioia dei bambini, sperimentando anche chiusure con tappo a vite.
Prezzo: 45€
Riesling Mosel Kabinett “Graacher Himmelreich” 2018, Dr. Loosen (Germania)
Dr. Loosen è un nome simbolo della Mosella; il nome del vino invece ricorda una band industrial metal. Ma la saetta diafana contenuta in bottiglia è qualcosa che non si dimentica: dal Riesling non si può tornare indietro. Tappo a vite.
Prezzo: 40€
Shiraz Cabernet “Koonunga Hill 76” 2018, Penfolds (Australia)
Concludiamo i consigli per gli acquisti con la cantina più celebre d’Australia, talmente sicura dei propri vini che non si fa scrupolo di tappare con screw cap anche vini da lungo invecchiamento.
Prezzo: 25€