In queste ore si sta svolgendo il Premio Strega, evento letterario che ogni anno premia un autore che abbia scritto un libro in Italia tra il marzo dell’anno precedente e il febbraio dell’anno in corso. Le origini del premio sono affascinanti: vi state chiedendo se il celebre e omonimo liquore Strega abbia qualcosa a che fare con esso? La risposta è sì, la loro storia va di pari passo e racconta di un importante ed eccentrico salotto letterario romano.
Le origini del Premio Strega
Il premio Strega porta questo nome perché è proprio la famiglia produttrice dell’omonimo liquore ad averlo istituito nel febbraio del 1947. Per la precisione, i fondatori sono stati due: Guido Alberti – attore nonché figlio di Ugo Alberti, a capo della produzione del liquore Strega – e Maria Bellonci – scrittrice nonché cara amica di Guido. Ed è proprio quest’ultima a raccontare la nascita del premio, testimonianza riportata sul sito web ufficiale: “già da tempo cominciavo a pensare ad un nostro premio, un premio che nessuno ancora avesse mai immaginato. L’idea di una giuria vasta e democratica che comprendesse tutti i nostri amici mi sembrava tornar bene per ogni verso; confermava il nuovo acquisto della democrazia”.
Gli amici cui la Bellonci fa riferimento sono gli “Amici della domenica“, nome con cui anche ora è chiamata la giuria del premio Strega, composta da quattrocento uomini e donne di cultura tra cui ex vincitori e vincitrici. L’intento, nel primissimo dopoguerra, era contribuire alla rinascita culturale italiana. E così è stato: il premio ha raccolto anno dopo anno i gusti letterari degli italiani, motivo per cui si può dire che ripercorrere i libri premiati equivale ad avere una mappatura precisa del clima culturale in Italia dagli anni Quaranta a oggi. Dal 1986 è gestito interamente dalla Fondazione Bellonci.
Cosa c’entra il Liquore Strega
Guido Alberti è un personaggio peculiare della storia italiana: nasce e cresce a Benevento, è attore (diretto da Fellini, anche) sposa l’astrologa Lucia Alberti, lavora e dirige l’azienda di famiglia (IDA – Azienda Dolciaria Alberti) di cui è Presidente del Consiglio di Amministrazione. Manca la parte fondamentale: Guido è anche caro amico di Goffredo e Maria Bellonci, nonché frequentatore del loro salotto letterario romano. Cominciarono a riunirsi a cavallo del 1944: giornalisti, scrittori, artisti, letterati, esponenti di ogni partito: “è proprio un tentativo di ritrovarsi uniti per far fronte alla disperazione e alla dispersione“, racconta Maria Bellonci. Ecco il fulcro degli Amici della domenica, tra discussioni culturali e – mi piace pensarlo – sorsi di liquore Strega.
Un liquore, tra l’altro, che potrebbe essere considerato l’equivalente dell’Assenzio per i bohemien: lo Strega è legato ai racconti sulle streghe di Benevento, e con i suoi inconfondibili aromi non può che stimolare la fantasia. Come un incantesimo. Ecco perché la Bellonci e Alberti hanno deciso di lasciare tale nome al premio letterario e il manifesto dell’edizione 2023 parla davvero chiaro.