Mettiamola pure ai voti, in queste giornate torride di agosto: cosa c’è di più rinfrescante e piacevole di una birra ghiacciata alla spina a fine giornata? A mio parere chi ha risposto qualsiasi altra cosa mente, o è in malafede, o comunque non può essere mio amico.
Perché, per quanto mi riguarda, non c’è dubbio che una birra alla spina è la coccola che vorrei alla fine di ogni giornata stancante, o particolarmente afosa, o pure piovosa, in effetti, chi se ne frega del meteo, basta che mi diate la mia birra alla spina. Così, quando ho ristrutturato casa, al momento di arredare la cucina, mi è venuto un lampo di genio: quello che volevo, e quello che ci voleva per rendere la mia nuova cucina davvero perfetta, era uno spillatore di birra domestico.
The Sub: la soluzione domestica per chi ama la birra alla spina (forse)
La risposta alle mie esigenze aveva un semplice nome: The Sub. Uno spillatore prodotto dall’azienda di piccoli elettrodomestici di design Krups, che promette di portare “la qualità e la freschezza di una perfetta birra alla spina nel comfort della tua casa”. In Italia (e non solo) The Sub è venduto da Beerwulf, realtà che ha iniziato una decina di anni fa con la vendita di birre artigianali e che si è poi ingrandita, entrando a far parte del gruppo Heineken e facendo sostanzialmente della vendita degli spillatori il suo core business.
Dimensioni non eccessivamente ingombranti, birra sempre fresca, design carino. Insomma, la soluzione perfetta per le mie esigenze, mi dico. E in più – penso per convincermi definitivamente di stare facendo la cosa giusta, non solo per me – in fondo può essere pure una soluzione ecologica, se pensi che sostituisco decine di lattine o bottiglie con un unico fusto. Così, a fine aprile procedo all’acquisto. 193 euro e 32 centesimi per un kit che comprende lo spillatore e qualche fusto di Birra Moretti. Arriva a casa, e siamo tutti felici. Almeno per un po’.
La prova (e i primi problemi)
The Sub si conferma un oggettino simpatico, soprattutto quando si ha amici a cena. Ma, a essere sinceri, non è molto di più che questo. Il primo problema è il costo, in effetti. Non tanto del macchinario in sé (che sta sui 110/120 euro) quanto dei fusti di birra. Un fusto da due litri di Moretti, per dire, viene venduto a quasi 10 euro. Cinque euro al litro per una birra che normalmente, in grande distribuzione, costa molto molto meno. Perché così tanta differenza, se sto perfino risparmiando sul packaging (e sulla distribuzione, visto che l’acquisto avviene online)?
Poi c’è il problema del raffreddamento della birra. Chi vuole bere una birra alla spina calda? Su, abbassate quelle mani, voi che alla prima domanda avete risposto che non amate la birra alla spina. “Una volta inserito nel SUB, il tempo che occorre per raffreddare un Fusto va da 10 a 16 ore se il Fusto era a temperatura ambiente”, si legge sul sito. “Se invece è stato pre-raffreddato in frigo può impiegarci decisamente meno tempo”. Insomma: se il fusto ce l’avevo nel ripostiglio, la mia birra alla spina me la berrò sostanzialmente il giorno dopo aver avuto voglia di berla. Se era in frigo, occupando uno spazio notevole (per fortuna che ho un frigo sempre vuoto) ci vorrà “decisamente meno tempo”. Uno pensa che, se la birra sta in frigo, quel decisamente meno tempo voglia significare che spillarla sia poi una questione di minuti. E invece no: anche se la birra è conservata in frigo, e dunque il fusto è freddo, prima che la lucina verde di The Sub si accenda per dirti che è pronto passano diverse ore, e intanto a te è passata la voglia di birra.
Infine, la spillatura, che in effetti non è affare sempre così semplice, con un quarto di fusto (2,50 euro di birra!) che mediamente se ne va in schiuma, prima di riuscire a bersi un bicchiere come si deve.
La delusione finale
Ma che importa, se quell’unico bicchiere lì è un perfetto bicchiere di birra alla spina casalinga? In fondo, alla fine, riuscivo comunque a essere soddisfatta (o ad autoconvincermi di esserlo) del mio acquisto. Finché un amico non mi ha dato una cattiva notizia. Era il 31 maggio, ed era passato poco più di un mese dal mio acquisto di The Sub. Chiacchierando, questo amico (anche lui spillatore domestico, con molta più soddisfazione di me, devo dire) mi dice che The Sub ha smesso di produrre gli spillatori da due litri, e che di conseguenza l’offerta di fusti è decisamente diminuita.
In pratica il 24 aprile ho comprato un oggetto che stava andando fuori produzione, senza nessuno che mi avvisasse prima dell’acquisto, consigliandomi magari di comprare un nuovo modello. Oggi infatti si legge sul sito che è stata interrotta “la vendita di entrambi i nostri dispositivi: sia The SUB Classic, sia The SUB Compact”, ma “Niente paura. I fusti SUB da 2 litri resteranno disponibili per altri due anni”. Scaduti i quali, posso prendere e buttare dalla finestra i miei 120 euro di spillatore.
Oppure, si dirà, posso farmi scorte infinite, riempiendo la cantina di fusti di birra da usare per i prossimi vent’anni, tanto i fusti rimarranno disponibili, no? No, in realtà, visto “a causa dell’elevata domanda” l’ordine è limitato a 16 fusti, ma soprattuto visto che l’offerta è decisamente scesa rispetto a quella di un mese fa. Evidentemente, tutti sono corsi ai ripari, e oggi sul sito restano disponibili appena sei tipologie diverse di birra, più un sidro. Un po’ pochino come assortimento, in effetti, quantomeno rispetto alla promessa fatta al consumatore (me) appena un mese prima che tutto andasse a rotoli.