Alla luce di un recente viaggio a New York abbiamo redatto la guida alla birra craft nella Grande Mela: i migliori pub e birrifici (con le loro taproom) per bere e conoscere la birra artigianale, locale e non solo.
La rivoluzione craft del panorama birrario mondiale comincia negli USA nel 1965, quando Fritz Maytag rileva a San Francisco la Anchor Brewing Company, ultima realtà rimasta nel Paese a produrre birre diverse dalle “macro lager” delle multinazionali fondate da expat europei, per perpetrarne la produzione incrementandone la spiccata originalità. E questa è storia.
Da allora, le aperture di pietre miliari del mondo artigianale (New Albion, Sierra Nevada, Boston Beer Company), la crescita di personaggi mitologici del mondo della birrificazione, dell’homebrewing e della divulgazione (Jim Koch, Ken Grossmann, Charlie Papazian), la rifondazione di stili britannici secondo stilemi e materie prime tipicamente americani (le IPA e il Cascade, le american stout), unite a una crescita in termini di volumi senza precedenti e a scelte d’avanguardia in termini di produzione e marketing hanno contribuito ad affermare gli Stati Uniti d’America come patria indiscussa dell’artigianato birrario mondiale, nonché come calderone dal quale sobbollono incessanti le nuove tendenze e i diktat identitari su cosa significhi essere craft.
E se esiste un luogo che più di ogni altro è in grado di incarnare la summa dell’americanità, con buona pace dei losangelini, quella è New York City.
In termini di offerta birraria, la Grande Mela offre un panorama da far girar la testa, tanto in termini di pub e bar che di birrifici.
Di seguito una panoramica sui migliori posti in cui bere birre artigianali dagli USA e dal mondo in giro per NYC.
Beer Street NYC
413 Graham Ave, Brooklyn
Atmosfera intima, un lungo bancone in zinco e tutta la showmanship punk rock del patron Cory Bonfiglio contornano la selezione di 10 spine, curatissime per servizio e selezione, in questo gioiello per bevitori (che non serve cibo) nascosto in un angolo tranquillo di Greenpoint, a ridosso di Nassau Ave. Accompagna l’esperienza una bella selezione di bottiglie e lattine dagli Stati Uniti e dall’Europa.
Sito web: beerstreetny.com
Tørst
615 Manhattan Ave, Brooklyn
Un locale super-upscale per il geek esigente: interni eleganti, specchi fumé, boiserie dal sapore nordico e un lunghissimo bancone in marmo bianco sono la casa di 21 spine a rotazione giornaliera approvvigionate presso i birrifici più hype di USA ed Europa; le cui proposte vengono corredate da un’offerta di cucina d’ispirazione internazionale e livello decisamente alto. Il locale è stato co-fondato nel cuore della Williamsburg più hipster (e gentrificata) da Jeppe Jarnit-Bjergsø, Mr. Evil Twin.
Sito web: torstnyc.com
Brooklyn Brewery
79 N 11th St, Brooklyn
Tappa discussa ma imperdibile della NYC birraria, Brooklyn Brewery è una delle pietre miliari della craft revolution americana. Fondato nel 1988 da Steve Hindy e Tom Potter, si avvale dal 1994 della collaborazione del brewmaster Garrett Oliver, forse il primo – o in ogni caso sicuramente uno dei primissimi – “rockstar brewers” statunitensi.
La grande crescita del birrificio, che produce nella sua sede di Williamsburg solo alcune birre speciali, avendo delocalizzato a Utica (a nord dello Stato di New York) gran parte delle produzioni più quotidiane, è sfociata nel 2016 nell’acquisizione del 24,6% delle quote del birrificio da parte del colosso giapponese Kirin. Brooklyn Brewery ha inoltre stipulato un accordo con Carlsberg per la distribuzione dei propri prodotti ad Hong Kong e in tutta Europa, ove peraltro Carlsberg produce direttamente, su licenza, la Brooklyn Lager presso stabilimenti di sua proprietà situati in Lituania.
Nonostante le acquisizioni e le partnership border line – che in Italia equivarrebbero per legge a declassare il birrificio alla stregua di produttore industriale – secondo la definizione della Brewers’ Association americana Brooklyn Brewery è da considerare craft a tutti gli effetti (è ammesso dalla BA che un birrificio sia parzialmente partecipato, se entro la percentuale del 25%). Nella bella taproom accorpata al birrificio è possibile mangiare pub food ben fatto; ma soprattutto testare un’offerta sconfinata di produzioni stagionali, non convenzionali, invecchiate in botte dalla solidità media invidiabile.
Web: brooklynbrewery.com
Proletariat
102 St Marks Place, Manhattan
Tutto fuorché proletario, questo bar rappresenta l’élite birraria in ogni sua forma: edizioni limitatissime, collezioni vintage, release rare e servizio over the top incarnano il paradiso del geek; nel cuore dell’East Village. Candidato favorito allo scettro di miglior bar della città, da un punto di vista squisitamente birrario.
Sito web: proletariatny.com
The Diamond
43 Franklin St, Brooklyn
Un beer bar per divertire e divertirsi. Selezioni di lusso (8 spine, 8 bottiglie, 8 lattine; vini naturali, spirits, sherry, sidri e saké) e una carta cibo ridotta all’osso (due proposte di taglieri di salumi e formaggi di grande qualità, tre savory pies) vengono servite in uno spazio eclettico che incarna l’anima più creativa ed eccentrica della parte nord di Brooklyn: godetevi un match di shuffleboard o noleggiate con un gruppo di amici la gigantesca pista di macchinine elettriche, o sintonizzatevi sul sito internet per scoprire le date di concerti di musica dal vivo e dei tornei di Nintendo 64!
Sito web: thediamondbrooklyn.com
Spuyten Duyvil
359 Metropolitan Ave, Brooklyn
Il “diavolo sputante”, nonostante condivida il nome derivato dai tempi della colonizzazione olandese con un quartiere altoborghese del Bronx, è situato in piena Williamsburg, Brooklyn, proprio di fronte al BBQ joint Fette Sau. Atmosfera decadente e un bel giardino interno fanno da contorno a un’offerta birraria fortemente improntata alle produzioni europee, belghe, scandinave e italiane in primis.
Sito Web: spuytenduyvilnyc.com
Other Half
195 Centre St, Brooklyn
Il birrificio sulla bocca di tutti! L’“altra metà”, in soli 5 anni, ha scalato le classifiche di gradimento della nicchia geek mondiale diventando uno dei birrifici più amati e seguiti dai birrofili particolarmente ossessionati dalle mode. La nuova taproom, che nell’Agosto del 2017 ha sostituito la piccola sala spine precedentemente presente all’interno del birrificio, offre 20 spine prevalentemente incentrate sul mondo delle NEIPA per cui Other Half è celebre; con qualche incursione in Berliner Weisse, pastry stouts e pilsener.
Sito Web: otherhalfbrewing.com
Brouwerij Lane
78 Greenpoint Ave, Brooklyn
Un beer shop che è anche un bar, piccolo quanto imperdibile: a due passi dal Transmitter Park, spazio verde sull’Hudson dal quale si gode una vista impagabile sullo skyline di Manhattan, offre 400+ etichette freschissime in bottiglia e lattina, unite a una selezione di 19 spine che a rotazione offrono rarità dagli USA e dal mondo; tutte al massimo della qualità e a prezzi decisamente abbordabili rispetto alla media cittadina.
Sito web: www.brouwerijlane.com
Interboro
942 Grand St, Brooklyn
Birrificio + distilleria + progetto musicale/artistico: Interboro incarna lo spirito creativo multiforme che sembra emanare da ogni angolo di NYC, vestendolo di risvolti alcolici decisamente interessanti. Nella taproom abbinata al birrificio è possibile provare 12 proposte alla spina, secondo la disponibilità del momento, a cui sono da aggiungere gli spirits prodotti in casa (vodka, gin, applejack amari) e la piccola selezione di cocktail che ne viene ricavata. Molti dei prodotti nascono come progetti coordinati, a cui vengono “abbinati” eventi di street art in collaborazione con esponenti di grido della scena newyorchese e manifestazioni musicali (tra le quali, per esempio, alcune sviluppate in passato insieme a Nas e Run The Jewels).
Sito Web: interboro.nyc
The Gingerman
11 E 36th St, Manhattan
Upscale e costoso come si addice a un beer bar in piena Manhattan (a soli due isolati di distanza dall’Empire State Building!), il Gingerman ha a lungo detenuto lo scettro del “miglior pub di New York City” (qualsiasi cosa questo significhi), anche sulla scorta della dichiarazione del fu beerhunter Michael Jackson, che lo definì “uno dei migliori beer bar del mondo”.
Classifiche a parte, il locale offre in bella mostra sulle boiserie dal sapore antico 66 spine (!) equamente distribuite tra prodotti craft all’ultimo grido, grandi classici (Chimay Cinq Cents, Weihenstephaner Weizen) e birre schiettamente industriali o quasi (Guinness, Duvel tra le altre); cui sono da aggiungere 2 offerte in cask e circa 200 tra bottiglie e lattine.
Sito Web: www.gingerman-ny.com
Threes Brewing
333 Douglass St, Brooklyn
Nella tranquilla area di Gowanus, a Brooklyn, opera dal 2014 Threes Brewing. Il brewpub, che vende quasi la totalità della sua produzione all’interno dello stato di New York, è impegnato in una produzione varia ed eclettica: dalle hop bombs di scuola newyorchese (Triple-Dry-Hopped Milkshake IPA anyone?) alle pastry stout, dalle pilsener alla lunga serie di wild ales, dalle mild alle pale più classiche, fino ad alcune incursioni in territorio belga (principalmente saison).
Le proposte della casa sono di qualità media molto buona, ma tanto nel bar di Gowanus che nei “satelliti” di Greenpoint e Governor’s Island non manca una serie di “ospiti”, sia alla spina che soprattutto in bottiglia o lattina. Gli spazi, molto curati, propongono un’interessante atteggiamento open che destruttura l’idea di pub per trasformarla in quella di uno spazio aperto in cui si possa mangiare, assistere a eventi culturali (o organizzarli), passeggiare nel verde con la famiglia, fermarsi a leggere un libro o persino comprare piante (anche di luppolo!).
Sito Web: www.threesbrewing.com
McSorley’s Old Ale House
15 E 7th St, Manhattan
Una tappa imperdibile per chi ama la birra. Ovverosia, l’antitesi di tutto ciò che “amare la birra” è considerato oggi: nessun fanatismo, nessuna ossessione, nessun hype. La McSorley’s Ale House, nell’East Village a Manhattan, offre ai clienti solo due proposte alla spina: la ale chiara e la scura, entrambe prodotte per il locale dall’industrialone (ma amato dagli hipster) Pabst. Eppure non importa: il locale va avanti dal 1854 ed è il più antico di New York, nonché tra i più antichi del Paese.
Entrate camminando sui pavimenti in legno scricchiolante cosparsi di segatura, lasciatevi stordire dall’horror vacui dei memorabilia di 165 anni di storia americana appesi ad ogni angolo delle pareti, e non stupitevi se quando ordinerete una birra… Ve ne verranno servite due: un tempo la seconda birra era “in offerta speciale”, quindi tutti, sin dai primi del Novecento, ne ordinavano a coppie; e l’uso di spillare due boccali alla volta si è cristallizzato nel tempo in una consuetudine di servizio.
Serve parlare bene inglese (anzi, americano) per godersi a pieno l’esperienza: parte integrante del piacere di visitare McSorley è lo scambio di battute salaci con l’anziano e newyorkesissimo barman, che non vi risparmierà un roasting all’antica al quale tutti rideranno (ma che sarà contento se gli risponderete per le rime). Attenti: la birra è leggera e gradevole, un boccale tira l’altro e il tempo, qui dentro, passa molto, molto in fretta.
Sito Web: mcsorleysoldalehouse.nyc
The Blind Tiger
281 Bleecker Street, Manhattan
Uno dei bar più storici per la scena birraria craft newyorchese, il Blind Tiger è aperto sin dal 1995 nel cuore del Greenwhich Village (Manhattan). 30 vie alla spina spaziano da ultime tendenze (presentissimi birrifici cittadini e dello Stato, da Other Half a Interboro a Suarez Family) ai classici statunitensi e belgi – nonostante buona parte delle spine non ricada ormai in nessuna delle due categorie, ma rappresenti un segmento agée della produzione artigianale (o ex-artigianale) americana; con birrifici che si ritrovano, per vari motivi, ben oltre il loro periodo di massimo fulgore (vedi Victory, Ommegang e altri). Ottimi sandwich e piatti.
Web: www.blindtigeralehouse.com
[Foto: Giovanni Puglisi per Dissapore]