“Gli orsetti ubriachi contro il gigante tedesco Haribo“. Forse, due anni or sono, anche voi vi imbatteste nella notizia della querelle fra Spagna e Germania dopo il lancio della startup “Osito&Co.”. Un progetto nato quasi per gioco, quello di Ander, Tamar e Julen, che in soli tre anni ha superato però ogni più rosea aspettativa finendo sulle prime pagine delle principali testate internazionali. Da El País alla Bild fino a The Guardian.
Ma facciamo un passo indietro. Come hanno fatto tre studenti universitari poco più che ventenni a rivoluzionare – a modo loro – il mercato delle caramelle gommose? Semplice, più a dirsi che a farsi: hanno messo l’alcol in un prodotto che la convenzione vuole per bambini (e poi in realtà ci mangiamo spesso noi adulti). Tutto è nato nel 2019, quando i tre amici di Portugalete (comune spagnolo di neanche 50.000 abitanti situato nella comunità autonoma dei Paesi Baschi) hanno deciso di unire in un unico prodotto due delle loro più grandi passioni: le caramelle e i “chupitos”. E gli orsetti gommosi di cui andavano ghiotti da bambini hanno avvolto, non solo metaforicamente, gli shottini tanto cari agli universitari.
Distribuiti in Italia da Dovel Import, sono stati realizzati col patrocinio dell’Università dei Paesi Baschi attraverso una borsa di studio e un percorso di ricerca durato quasi due anni. Fino a raggiungere, dopo migliaia di orsetti nati sotto una cattiva stella, la formula perfetta. Gli “ositos borrachos” (orsetti ubriachi) oggi sono disponibili in cinque gusti differenti, da Gin&fragola a Rum&ananas, passando per Vodka&arancia, fino a Tequila&limone e Whisky&Cola. Hanno un 15% di volume alcolico e sono destinati quindi solamente a un pubblico maggiorenne, con una vendita diretta a discoteche e bar, ma anche ai privati online (si possono acquistare qui, al prezzo di 26,99 euro per cinque bustine da 10 orsetti ciascuna). Gli altri ingredienti sono zucchero, gelatina e aromi naturali.
“Abbiamo pensato che sarebbe stato divertente mescolare i dolcetti della nostra infanzia con l’alcol che beviamo quando usciamo a divertirci. I nostri orsetti racchiudono le energie positive di una festa in un tenero orsetto gommoso”, raccontano con orgoglio i produttori dalla loro fabbrica di Ávila. Dopo aver fatturato circa 20-25.000 euro nel suo primo anno di vita, la startup basca è andata crescendo affermandosi su tutto il territorio spagnolo e anche oltre, visto che attualmente è presente pure sul mercato ceco, ungherese, belga e italiano.
Questo successo nazionale e internazionale ha sorpreso e rallegrato tanti, ma non tutti. Immaginatevi la faccia del giovane Ander Méndez, uno dei fondatori, quando a inizio 2020 ha ricevuto un burofax dalla multinazionale Haribo in cui veniva avvertito del rischio di incorrere in una guerra legale contro il colosso delle caramelle gommose. “A detta del leader di mercato – spiega El País – Osito&Co. aveva violato i diritti di proprietà intellettuale di Haribo per via della forte somiglianza fra i suoi storici orsetti (rigorosamente astemi, ndr) e quelli alcolici”. La proposta di Haribo? Un accordo pacifico in cambio dell’impegno dei tre soci spagnoli a interrompere immediatamente la produzione, rinunciare al marchio registrato appena in Spagna e trasferire la proprietà del dominio ositosconalcohol.com proprio a Haribo.
“Noi non ci arrendiamo”, hanno gridato al marchio tedesco e al mondo intero i temerari protagonisti della nostra storia, non solo riuscendo a sopravvivere fino ad oggi ma sfruttando questo assist involontario di mercato e pubblicità per far conoscere ancora di più il loro progetto. Anche se sicuramente avrebbero evitato le ingenti spese legali a cui sono dovuti andare incontro per tutelarsi, “nonostante – scrive sempre il quotidiano spagnolo – l’iconico marchio tedesco abbia dichiarato di non essere mai andato oltre questo primo contatto ufficiale con Osito&Co.”.
E come saranno mai questi orsetti gommosi? Valeva davvero la pena rischiare tutto per inseguire questo piccolo grande sogno? Vi chiederete arrivati a questo punto… Beh, gli “ositos borrachos” non sono niente male. Dopo aver provato tutti e cinque i gusti, sono rimasto positivamente stupito dalla presenza percepibile di alcol all’interno di ogni orsetto, così come dal sapore vicino a quello reale del rispettivo distillato (soprattutto nel caso degli spirits più dolci come Rum e Whisky). Meglio ancora se si degustano a temperatura di frigorifero o congelati, in aggiunta (magari anche in sostituzione) del ghiaccio, per addensare e addolcire i drink.
Ricordano effettivamente quelli dei classici orsetti firmati Haribo, ma il plus del “chupito” rende la degustazione quantomeno più originale e più simpatica, nonostante si tratti pur sempre di semplici caramelle gommose. Occhio a non esagerare: 7-9 orsetti corrispondono al volume alcolico di un calice di vino, mentre 15-17 a quello di un Gin Tonic.