Nulla ti riconcilia con il mondo come una tazza di tè. Se però lo lasciamo in infusione tra i 2 e i 5 minuti per dare tempo alle foglie della pianta di rilasciare gli aromi in modo efficace.
Riconoscendovi in queste parole dimostrate di essere veri tèologi, incalliti consumatori della fumante tazza (possibilmente) pomeridiana, con o senza latte o senza latte, zuccherata o meno.
A occhio, dunque, dovreste gradite una tazza di Da Hong Pao, noto anche come tè dei Ming, anche se, siete avvisati, potrebbe andarvi di traverso.
Motivo? E’ la varietà più costosa del mondo, coltivata in un piccolo appezzamento della provincia orientale di Fujan, sui monti Wu Yi, in Cina, in quelli che un tempo erano i giardini della nota dinastia di imperatori cinesi, costa quasi 1.300 euro per singolo grammo, e di conseguenza quasi 9,000 alla tazza.
In pratica 30 volte più dell’equivalente peso in oro.
E di colpo, da quando ha raggiunto queste valutazioni, lo vogliono tutti: tra il momento della raccolta e quello in cui viene venduto all’ingrosso, il valore è triplicato.
Esistono varietà meno costose di Da Hong Pao, in vendita anche per 100 dollari al chilo (ammappa), ma se le foglie provengono dai 6 alberi che furono originariamente piantati per servire gli imperatori Ming, il prezzo sale vertiginosamente.
Nonostante i tentativi di coltivarlo in Inghilterra o in Cina, altri paesi di forti bevitori di tè, il sapore condizionato dall’ambiente risulta molto diverso.
Nell’ultimo anno la quotazione è più che decuplicata, inserendo il Da Hong Pao nella ristretta schiera di bevande e alimenti — lo champagne francese, il caviale russo o persiano, il tartufo piemontese — che tutti vorrebbero avere sulla propria tavola, ma solo alcuni possono permettersi.
[Crediti | Link: BBC, Foto: BBC]