L’estate non si è ancora conclusa, l’alta stagione non è del tutto tramontata che è già tempo di primi bilanci. Sono quelli nati dai dibattiti avvenuti all’interno del Food & Wine Tourism Forum, che si è svolto giovedì 8 Settembre al Castello di Grinzane Cavour con l’organizzazione dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero. Una delle occasioni più interessanti per parlare di enoturismo in Italia.
Giunto ormai alla quinta edizione, il Food & Wine Tourism Forum nasce nel 2018 in una destinazione a forte vocazione enogastronomica, le Langhe. Partendo dal know-how del territorio, l’obiettivo è sempre stato quello di rafforzare il legame tra il turismo, il mondo del vino e quello della ristorazione, in una prospettiva di innovazione digitale. Proprio per questa ragione all’interno del forum vengono presentate ricerche che fanno luce sulle prospettive dell’enoturismo italiano, un settore in forte ripresa anche dopo la pandemia e con prospettive di sviluppo quantitativo importante.
Non si tratta solo di spostarsi per bere vino, ma anche birra, mangiare formaggi (ci torneremo), visitare ristoranti, musei del gusto e del vino, percorsi dedicati agli amanti del cibo italiano. Insomma un ampio panorama in cui non sempre coincidono domanda e offerta. All’interno del convegno infatti sono emersi i dati di una ricerca che parlano chiaramente: gli enoturisti vogliono venire in Italia. Già, ma come?
Il sondaggio sui wine tourism operator
Per replicare a questa domanda Risposte Turismo ha lanciato un nuovo monitoraggio sui wine tourism operator stranieri che offrono l’Italia tra le proprie proposte enoturistiche: i numeri emersi dallo studio e discussi durante il forum dimostrano un crescente interesse all’estero sulla destinazione Italia (55% degli intervistati). Secondo i dati, la Toscana è la destinazione enoturistica italiana preferita dai clienti dei tour operator internazionali, si piazza al secondo posto il Piemonte, mentre la Sicilia spicca quale nuova wine destination per il 2022.
Gli enoturisti preferiscono l’Italia agli altri paesi
C’è di più. In generale stando a quanto emerge dai dati le prenotazioni di wine tour in Italia negli ultimi mesi sono superiori rispetto a quelle delle altre nazioni competitor. Il dato è confermato dal riscontro relativo alle prenotazioni negli ultimi mesi rispetto ad altri paesi competitor (46% dei tour operator intervistati con solo il 10% a registrare altri Paesi in crescita maggiore rispetto all’Italia). Tra i riscontri che arrivano dal panel di operatori intervistati, il maggiore accordo (85%) si riscontra sulla crescente propensione a spendere di più per questo genere di viaggi ed esperienze. Il turismo enogastronomico è sempre più apprezzato, sempre più desiderabile.
E quali regioni italiane preferiscono gli enoturisti? La Toscana, in particolare, risulta essere in testa alla classifica delle preferenze generali dei turisti stranieri con il 53% dei voti, davanti al Piemonte (29%) e alla coppia Sicilia e Veneto (5% ciascuna). La Toscana è risultata capofila anche nelle classifiche dedicate all’esclusività delle destinazioni enoturistiche (39% delle preferenze) e per il rapporto qualità – prezzo (24%). Tra le destinazioni che stanno alimentando l’interesse degli operatori spicca la Sicilia, seguita da Piemonte e Puglia.
Il commenti di Roberta Milano
Ci pensa Roberta Milano, direttrice scientifica del Food & Wine Tourism Forum, a commentare questi dati. “Spetta anche alle cantine riconoscere l’importanza del ruolo del turismo per il vino. A questo serve recuperare i dati dei visitatori e sviluppare una vendita diretta, ma anche sviluppare strategie direct to consumer in modo continuativo e finalizzato alla vendita del prodotto, creando un circolo virtuoso positivo per la sostenibilità della propria azienda” afferma Milano.
“Un caso interessante è certamente quello dell’osservatorio del turismo del Veneto: dimostra l’importanza della governance di raccogliere dati da diversi tipi di fonti, sia quelle tradizionali (arrivi e presenze) che quelle più nuove (recensioni che riguardano ospitalità e ristorazione) per restituire al proprio territorio gli strumenti per pianificare una strategia di miglioramento, specialmente in un periodo come questo, dove rispetto al 2019 è cambiato praticamente tutto. In termini di valutazione da parte degli intervistati, lo dicono i dati, usciamo vincenti su Spagna e Francia anche se sul vino. Rimane però che si può fare qualcosa di più” commenta Milano. Come per esempio “un campo è il cheese tourism. I numeri ci dicono che c’è più domanda che offerta: ed è qui che dobbiamo indagare”.