In collaborazione con Sagna.
Più di un secolo di storia, iniziata con l’idea un po’ folle di produrre grandi vini in Provenza. Domaine Ott nasce nel 1896 con Marcel Ott, un giovane ingegnere agricolo nato in Alsazia, terra notoriamente vocata alla vite; ma Marcel dopo aver girato tutta la Francia del vino, sceglie il sud, il calore e i colori del Mediterraneo. Lo fa in un momento di crisi per il vino europeo, quello della devastazione operata dalla fillossera, e la sua idea è quella di reimpiantare vini nobili.
La prima acquisizione di Marcel Ott avviene nel 1921 con Château de Selle e prosegue nel 1930 con il Clos Mireille a cui seguirà, nel 1956, quella dello Château Romassan. Oggi, a distanza di 120 anni il suo discorso è portato avanti dai discendenti Jean-François e Christian: se in Provenza tra gli ulivi e la lavanda si è fatta strada anche la vite, dando origine a un terroir difficile quanto particolare, è anche grazie alla famiglia Ott.
Storica è anche la particolarissima bottiglia che caratterizza la Casa: ideata nel 1930, è la rappresentazione del paesaggio che caratterizza le colline di Provenza: la pancia richiama il cipresso, la chiusura arcata simboleggia le palme mentre gli scalini sono le curve da percorrere per raggiungere la riva del mare.
Rispetto per la terra e cura per i dettagli, secondo le regole dell’enologo Christophe Renard, caratterizzano da sempre il Domaine Ott. I trattamenti naturali prendono il via nel reale momento di bisogno: una o due volte l’anno, e sono solo a base di azoto e zolfo. Dal 2018 Domaine Ott avvia il “periodo di conversione” per l’ottenimento della certificazione biologica che avverrà con la vendemmia 2021.
Un altro aspetto importante riguarda la rotazione delle colture e il riposo del terreno. Al raggiungimento del ventesimo anno di età le piante vengono spiantate e sostituite con lavanda o insalate per offrire una qualità costante ai vini. Questa regolarità consente un drenaggio naturale senza deflusso al fine di preservare il suolo e il suo carattere e conferire un regolare approvvigionamento idrico alle vigne sempre piantate su terrazzamenti.
Alla base, in tutti processi lavorativi, c’è una rigorosa selezione delle uve che, dalla vigna, continua in cantina prima della pressatura pellicolare, molto delicata, in torchi italiani. La fermentazione avviene in vasche d’acciaio con lieviti indigeni, una vinificazione parcellare dei vigneti che consente di esaltare e modificare, ogni annata e in base all’andamento climatico, le uve che concorrono alla produzione dei vini. Sono varie e molto diverse le proposte di Domaine Ott, qui ci piace segnalarne due.
Etoile Rosé 2019 Vin de Provence
Etoile è l’essenza dei Domaines Ott* e la migliore espressione di un grande rosé di Provenza, grazie all’unione delle migliori uve (80% Grenache e 20% Mourvèdre, di cui il 15% affinato in ceramica). Il terroir scistoso di Clos Mireille si rivela attraverso il carattere salino e goloso; il terroir calcareo di Château de Selle si esprime attraverso l’eleganza; il terroir di arenaria calcarea e marna sabbiosa di Château Romassan conferisce tutta la struttura e la potenza di Étoile.
È un rosé decisamente provenzale, in perfetto stile Ott, capace di trovare un suo percorso identitario rispetto ai vini prodotti nelle singole tenute. Il processo di affinamento esalta il frutto esaltato dalle note fresche e croccanti, giocando sulla sapidità e sull’equilibrio.
Di colore è rosa tenue luminoso, dai riflessi argentati. Il profumo è avvolgente e minerale, dominato dagli agrumi e arricchito da aromi di mango, pesca bianca, lampone e mandorle tostate. Il palato regala una notevole persistenza. Molto intenso, acquista ampiezza su note di scorza di pompelmo per arrivare a un finale fresco, di grande lunghezza, con un accenno di liquirizia.
Château Romassan Rouge 2018 AOC Bandol
Château Romassan è uno dei Domaine più emblematici del terroir di Bandol: qui la famiglia Ott è impegnata dal 1956 nella produzione di grandi vini. L’ approccio appassionato alla viticoltura ha visto una importante svolta nel 2014, con l’acquisizione di 36 ettari nel lieu-dit de «l’Hermitage », vocati per l’altitudine, i terrazzamenti, la presenza di piante vecchie, esposizioni nord-sud; una importante ristrutturazione dell’intero sito ha permesso di ottenere un habitat ideale per la produzione di rossi molto ampi, corposi e speziati.
Annata particolare quella qui proposta: nel 2018 gelo, grandine, piogge abbondanti in estate e nessuna giornata di vento; ma grazie a una supervisione continua per far fronte a queste complicazioni, il ciclo vegetativo si è svolto correttamente. Le vinificazioni danno vita a un’annata dal carattere delicato e fruttato, con un ottimo equilibrio.
Il terroir è caratterizzato da un suolo povero, composto da calcare, arenaria e marne del cretaceo superiore marino. L’acidità del terreno e la bassa pluviometria sono compensate dall’aria marina del golfo di Bandol.
I vitigni sono per l’85% Mourvèdre e per il 15% Grenache. Affinamento per 18 mesi in barrique e altri 18 mesi in vetro.
Di un bel colore rubino, al naso aromi di amarena e liquirizia. Al palato, l’attacco è morbido e ampio, con fragranze di torrefazione e di menta piperita. La piacevole persistenza è rafforzata da note speziate. L’intenso bouquet aromatico, abbinato a tannini setosi, conferisce al vino freschezza e delicatezza.