La giuria della XIII edizione di “Birra dell’Anno” ha deciso che Cr/Ak Brewery, birrificio artigianale aperto nel 2014 a Campodarsego (Padova) da tre soci, è il migliore d’Italia.
Sono Marco Ruffa, Anthony Pravato e Claudio Franzolin, che realizzano un sogno a soli quattro anni dall’apertura del birrificio.
“Abbiamo iniziato facendo birra in casa, di notte”, hanno detto i tre soci dopo la vittoria. “Poi abbiamo deciso di fare sul serio, prima come beerfirm e, dal 2014, come birrificio – spiegano i vincitori – Questa vittoria è il coronamento di un percorso iniziato anni fa”. La passione di allora è ancora viva e cerchiamo di trasmetterla attraverso le nostre birre”.
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Quarantuno categorie, 279 produttori di birra artigianale, 1653 birre in gara e 84 giudici internazionali, questi sono i numeri di “Birra dell’Anno”, uno dei principali concorsi brassicoli italiani, organizzato da UnionBirrai, associazione di categoria dei birrifici artigianali. La prima posizione del concorso che si è svolto ieri alla Fiera di Rimini durante la manifestazione Beer Attraction, viene assegnata sulla base della sommatoria dei punteggi ottenuti dalle birre presentate in gara, suddivise in 41 categorie, corrispondenti a stili e sottostili.
Cr/Ak ha sbaragliato la concorrenza con un bronzo, un argento e tre ori: la neipa DDH Amarillo conferma il talento per le birre super-luppolate, la pale ale Mundaka e la BV o5, miglior barley wine del concorso, batte la celebre Xyauyù di Baladin a testimonianza del passaggio di consegne tra il birrificio di Piozzo guidato da Teo Musso e i ragazzi del padovano.
A ben vedere, qualcosa in comune ce l’hanno, per quanto le loro produzioni siano nettamente diverse: uno spiccato senso per l’imprenditoria e l’innovazione. In pochissimo tempo Cr/Ak è riuscito a distinguere le sue birre con etichette invitanti e aromi riconoscibili.
Di recente i soci di Cr/Ak hanno aperto una tap-room bellissima, tra uffici e botti di invecchiamento, dove organizzano concerti e pic-nic nel prato circostante.
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Durante Beer Attraction è stato presentato uno studio UnionCamere basato sui dati del registro delle Imprese delle Camere di Commercio (febbraio 2018), secondo cui la Lombardia è la prima regione italiana per numero di produttori di malti e luppoli, con 105 imprese registrate. Milano, in particolare, con le sue 26 realtà, guida la graduatoria delle città italiane con il maggior numero di imprese impegnate nella produzione di birra.
”Birra dell’Anno” ha confermato il Nord come l’area a maggiore vocazione brassicola d’Italia con 46 microbirrifici premiati: Lombardia (13), Piemonte (14), Veneto (4), Liguria (1), Trentino Alto Adige (4) e Friuli Venezia Giulia (2), Emilia Romagna (8).
Sul podio delle 41 categorie di birra premiate, anche i produttori del Centro Italia: Toscana (8), Lazio (6), Abruzzo (5), Marche (4), Umbria (3). Per il Sud: Sardegna (3), Campania (3), Puglia (2), Sicilia (2) e Calabria (1).
[Crediti | Ansa]