Cos’ha messo Teo Musso nell’Open Garden Baladin che vale la pena di vedere?

Open Garden, l’ultimo progetto firmato da Teo Musso, proprietario del birrifico Baladin, ha aperto finalmente i battenti nelle campagne intorno a Piozzo. Cos'è esattamente, che cosa c'è che lo rende l'anti centro commerciale, lo spazio dove gli appassionati di birra possono condividere la domenica?

Cos’ha messo Teo Musso nell’Open Garden Baladin che vale la pena di vedere?

Inaugurato durante il solstizio d’estate, l’Open Garden è finalmente aperto, dopo una festa che è durata dal 12 al 16 luglio.

Per chi non lo sapesse, parliamo dell’ultima fatica di Teo Musso, proprietario di Baladin –birrificio simbolo del movimento artigianale italiano– che ha deciso di sfidare l’alienazione domenicale da grande magazzino modellando l’abnorme superficie circostante il Birrificio Agricolo (Località Valle 25, Piozzo, CN) in uno spazio aperto per famiglie, cultori del picnic, appassionati di birra e gastronomia in genere, e per l’appunto, astensionisti della spesa domenicale al centro commerciale

Già un anno fa, al taglio del nastro del nuovo birrificio, si premetteva che ancora c’era molto da fare e si prometteva che la cascina del XIV secolo, con tutto lo spazio verde adiacente, avrebbe fatto spalancare la bocca.

Detto fatto, Teo Musso ha ricavato dall’antica struttura con mattoni a vista tutti i confort che un buongustaio (della domenica) potrebbe desiderare.

Il piano terra, che un tempo era una stalla, è diventato un pub con 16 spine e una “salsicceria”;.

I macellai più à la page del cuneese si alternano mettendo in mostra le loro crudité (per chi avesse lo stomaco debole o non fosse avvezzo alle abitudini locali come consumare la salsiccia di vitello cruda, la carne viene cucinata pochi metri più in là).

Tra il primo e il secondo piano ci sono una micro-torrefazione che ostenta artigianalità persino nella decorazione delle sedie e un laboratorio di cioccolato.

Pochi di noi si sono chiesti finora come stesse la birra col la fava di cacao, ma si dà il caso che tutte le domeniche, all’Open Garden, venga mostrato il processo di produzione bean to bar, dal seme alla tavoletta finita (o crema spalmabile, o chissà cos’altro), poi degustata con le birre, ovviamente Baladin, forse barricate.

Il vecchio forno è stato rimesso in funzione per la panificazione. Il pane, manco a dirlo, si farà con i cereali prodotti in loco e macinati a pietra davanti a tutti.

In caso tutto ciò non vi dicesse granché di nuovo, sappiate che nei sotterranei, accanto alla barricaia (il locale dove la birra matura in botti), si coltivano funghi ottenuti dai fondi di caffè. Roba che poi, incredibile a dirsi, si mangia per davvero. Ed è buona.

Anima del Garden sono i piccoli produttori del territorio, che ogni settimana espongono le loro prelibatezze in quello che è stato definito mercato RaCcontadino, proprio sotto il porticato della cascina.

Vi invito a scoprire se conoscete qualche nome già noto: gli ortaggi del Verdurivendolo , il sale aromatizzato dell’ Orto delle Erbe, i Tartoficoltori in langa (hanno espanso l’area di coltivazione proprio dietro la struttura, che in autunno potrebbe rivelarsi interessante), le Uova delle Galline felici, il pesce di Agritrutta, il formaggio del Caseificio al Santuario di Tortalla, le nocciole di Dolci Langhe, i succhi e le confetture di Casamatilda, i gelati di Agrigelateria San Pè, la carne di La Maddalena, la pera nasci di Romanisio e le zucche di Piozzo.

Il risultato più sorprendente, in verità, non sta tanto nei funghi appesi o negli affreschi; i locali Baladin ci hanno già assuefatti a scenari di questo tipo. E’ la totale assenza di artificiosità che stupisce. Difficile raccogliere ambiti così diversi in un’unico spazio, per quanto grande, mantenendo una certa armonia.

 

Come è ovvio che sia, il birrificio sposta la sua consueta sede estiva dal paese di Piozzo all’Open Garden.

Per tutto agosto si alterneranno, dal martedì al venerdì, cinema all’aperto, musica dal vivo, maestri pizzaioli e dj set.