Altro giro di classifica, altri musi lunghi: è da poco uscita la World’s Best Vineyards 2023, la classifica delle cinquanta più belle cantine di tutto il mondo – un po’ l’equivalente della The World 50 Best Restaurants e l’Italia, anche stavolta, se la vede maluccio.
Cinquanta posizioni e una sola cantina italiana considerata (al netto della Cantina Antinori, non citata in qualità di vincitrice della classifica 2022 nella “Hall of Fame”, proprio come avviene per i ristoranti). La cantina Ceretto, con il suo scenografico acino di vetro sospeso sui vigneti, occupa la 29esima posizione. E sembra esattamente di vivere un deja vu di quello che è successo a Valencia, con la famiglia di vignaioli langarola che tiene alto con le unghie e con i denti il buon nome dell’Italia dell’enogastronomia (qui con l’acino, lì con Piazza Duomo, per quanto sceso in classifica).
Proprio come in quell’occasione, le cose da dire sono esattamente le stesse, probabilmente. Per quale ragione l’Argentina, la Francia, la Spagna e perfino la Germania sorpassano l’Italia quando si tratta di belle cantine da visitare? Certo, parte nella risposta, a pensar male (e noi in questo siamo bravissimi) si potrebbe dare leggendo chi sono i partner della World’s Best Vineyards 2023. Ma anche in questo caso, si andrebbe in una e una sola direzione: prima di piangere sul cibo e sul vino italiano, noialtri, investiamo a sufficienza nella promozione del settore tra gli opinion leader internazionali (invitando giornalisti, organizzando eventi, finanche facendo da partner alle classifiche più prestigiose, e magari un domani ospitandone la cerimonia di premiazione)? La risposta probabilmente è no, ed è per questo che la World’s Best Vineyards 2023 si è persa alcune delle cantine che certamente meritavano di stare tra le prime cinquanta del mondo per la loro bellezza e attrattiva turistica.
Per fortuna ci siamo noi a ricordare loro quali sono le più belle cantine italiane da visitare (al netto di Ceretto, che certo merita), chissà che il prossimo anno non vogliano tenerne conto.
Le cattedrali sotterranee di Gancia
Fu da questi cunicoli sotterranei che si sondano sotto Canelli che partì la candidatura dei paesaggi vitivinicoli piemontesi a Patrimonio Unesco.Scavate nel tufo calcareo, costituiscono un patrimonio storico incalcolabile di architettura dedicato all’enologia. Sono visitabili su prenotazione contattando Casa Gancia ai numeri 0141-830262, 0141-830253.
Gli infernot di Cinque Quinti
Gli infernot sono un po’ il corrispondente delle cattedrali sotterranee ma nell’Alessandrino: qui le cantine venivano scavate nella Pietra da Cantoni, pietra arenaria facilmente lavorabile. Un bellissimo esempio è la cantina Cinque Quinti, nata dalla passione di cinque fratelli (Fabrizio, Martina, Michele, Francesca e Mario) che hanno deciso di rilevare e innovare l’azienda agricola di famiglia.
Cantina de’ Ricci
C’è chi la definisce “la cantina più bella del mondo”: scavata sotto il “Sasso” di Montepulciano, la Cantina De Ricci – a cui si accede attraverso una monumentale scala equestre – ricorda a tutti gli effetti una cattedrale, con le sue tre navate sorrette da imponenti pilastri alti quasi sette metri.
Tenuta Castelbuono
Una cantina che è anche un’opera d’arte, firmata da Arnaldo Pomodoro per questo progetto della famiglia Lunelli (la stessa delle Cantine Ferrari). Il “carapace” (così si chiama la scultura in mezzo ai vigneti) ha richiesto sei anni e il lavoro ed è una rande cupola ricoperta di rame, incisa da crepe che ricordano i solchi della terra che l’abbraccia.
Tenuta Ammiraglia
Una nave che punta verso il mare in cerca di nuovi orizzonti: è questa l’idea architettonica dietro alla cantina maremmana Frescobaldi. La “Tenuta Ammiraglia” – così si chiama – ha origine dal progetto degli architetti Piero Sartogo e Nathalie Grenon, e dal 2006 a oggi resta un esempio di design integrato nel territorio.
Cantina Petra
Una bella cantina di design, progettata dall’architetto svizzero Mario Botta, incaricato da Vittorio Moretti, patron dell’azienda, di immaginare una struttura che esaltasse la bellezza e la profondità di quest’oasi naturale toscana, che si estende su 300 ettari e comprende la cintura verde delle Colline Metallifere, il Parco di Montioni, la Riserva Poggio Tre Cancelli e il Parco della Sterpaia, affacciato sul Mar Tirreno.
Cantina Mezzacorona
Le barrique riposano sotto il cielo stellato in questa cantina di design nata da un progetto di riqualificazione ambientale che, passando per un lavoro di bonifica, ha portato alla valorizzazione di un’importante area della Piana Rotaliana. Il suo suggestivo tetto “a onda” riprende il susseguirsi dei vigneti coltivati a pergola trentina.
Cantina Mesa
Una facciata candida, con una parete intessuta come se fosse un tipico tappeto della zona: la Cantina Mesa sorge nei pressi della Valle di Porto Pino, dove svetta candida a custodia del verde circostante.
Hic et Nunc
Una bella e moderna cantina a Vignale Monferrato, nell’Alessandrino, con un cubo di vetro e ampie vetrate che affacciano sulle colline circostanti. Qui si svolgono eventi, degustazioni, e disposizione degli enoturisti ci sono anche sette stanze (sette come i vigneti dell’azienda).
Castello di Uviglie
Sono un bellissimo patrimonio architettonico, le cave cave della cantina del Castello di Uviglie, a Rosignano Monferrato (AL). L’intera struttura è stata riportata all’antico splendore dalla famiglia Bonzano, che qui produce il suo vino e organizza volentieri degustazioni e visite guidate.