Cento ristoratori a Roma si son riuniti per manifestare il loro dissenso contro le nuove restrizioni, versando per protesta cento litri di birra nelle fogne.
Ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria, la titolare di un bar ha deciso di offrire i panini e le brioche rimaste invendute, dopo la chiusura forzata delle 18.
A Livorno il titolare di un bar ha appeso fuori dal suo locale un foglio con sopra scritte quasi tutti i costi in merito al conto della sanificazione per essere a norma.
Un ristoratore italiano di origini modenese racconta come il governo in Australia sia riuscito a sostenere i ristoratori, permettendogli di riaprire nonostante 7 mesi di lockdown.
A Udine un ristoratore di origini albanesi ha trovato una soluzione efficace e ingegnosa per protestare contro il nuovo Dpcm, rispettando le regole: pizza a colazione.
Durante il flash mob "Siamo a terra" tenutosi a Roma e in altri venti città italiane, si è presentato Matteo Salvini, ma i ristoratori non lo avevano invitato.
Si sono riuniti a Torino i titolari di ristoranti, bar, pasticcerie e gelaterie, "apparecchiando" una protesta letteralmente per terra per testimoniare come sia ridotto il loro settore.
La Regione Sicilia è pronta a rilasciare la sua proposta di un decreto ad hoc che prevedrebbe la riapertura dei ristoranti fino alle 22 e dei bar fino alle 20.
In arrivo per la Coca Cola la sua prima bevanda hard seltzer in Europa, Topo Chico, che debutterà nei prossimi mesi ancor prima del lancio in America.
Ad Alessandria il presidente del Consiglio comunale, Emanuele Locci, ha partecipato a un brindisi "estemporaneo" su un autobus, come forma di protesta contro il Dpcm.
Nei supermercati della Lombardia è di nuovo possibile comprare alcolici dopo le 18, grazie a una correzione della nuova ordinanza che ha voluto aiutare artigiani e viticoltori.
A Bologna un barista si oppone alle restrizioni del nuovo Dpcm e non chiude dopo le 18. Ma la sua non è una forma di protesta, ma pura sopravvivenza a causa dei debiti.