Le contraffazioni di Parmigiano Reggiano, in Italia o all’estero, avranno da oggi vita difficile. I ricercatori dell’Università di Parma hanno messo a punto un nuovo test per scoprire le truffe ordite ai danni dei consumatori del formaggio Dop italiano più amato al mondo.
Le indagini da condurre sui formaggi sospetti saranno concentrate sulla presenza di determinati acidi grassi rintracciabili analizzando le mucche allevate con mangimi insilati, cioè conservati.
Ai produttori di Parmigiano Reggiano non è permesso allevare le mucche con mangimi insilati, consentiti invece nella produzione di altri formaggi come il Grana Padano.
I ricercatori dell’Università di Parma hanno analizzato 304 campioni di formaggi differenti, tra cui Fontina, Comté per la Francia, e Gruyère per la Svizzera. I particolari acidi grassi protagonisti della ricerca erano assenti da questi formaggi, ottenuti soltanto da mucche non alimentate con mangimi insilati.
[Crediti | Link: C&EN]