Potrebbe essere la svolta del decennio: per la prima volta negli Stati Uniti la FDA (Food and Drug Administration, l’agenzia americana che si occupa della sicurezza del cibo) ha dato via libera al commercio, quindi al consumo, di salmone geneticamente modificato.
Motivazione molto chiara: il pesce, sebbene trattato in laboratorio, non presenta profili di rischio per i consumatori. Un tema molto trattato negli ultimi giorni, date le ultime ricerche secondo cui il cibo geneticamente modificato sarebbe innocuo per la salute.
Come scrivevamo già nel 2010:
“Una società americana, la AquaBounty Technologies, cerca da molti anni di commercializzare un salmone transgenico. Una specie al cui interno sono stati trapiantati un gene del salmone reale (o chinook), dalle carni particolarmente pregiate, e uno dello Zoarces, un pesce viviparo diffuso nell’oceano Atlantico.
L’inserimento di quest’ultimo gene, permette al pesce di sviluppare l’ormone della crescita anche in inverno, a differenza di quanto avviene nei salmoni tradizionali a causa dell’acqua fredda nella quale vivono, e così, di raggiungere il peso adatto per la vendita in un tempo minore, diciamo un anno e mezzo invece di tre“.
I salmoni devono essere necessariamente allevati in una delle due basi della compagnia, presente in Canada e a Panama. Inoltre, vengono resi sterili per ridurre a zero la possibilità di fuga. Una vera catena di montaggio, con l’unico fine di vedere i salmoni in tavola
Prima di dare il via libera definitivo, sono state condotte intense indagini sulle specie selezionate, ma secondo l’Fda l’introduzione del salmone Ogm non comporta rischi per nessuno, oltre che ad avere gli stessi principi nutritivi.
È la prima volta che un alimento di origine animale, modificato geneticamente, ottiene l’approvazione dell’ente americano. A questo punto, temono in molti, l’espansione dei cibi transgenici potrebbe essere inarrestabile, almeno negli Stati Uniti.
[Crediti | Link: Washington Post, Dissapore]