Alla fine dovrà intervenire lo Stato a tutelare la salute dei bambini dalle credenze totalitarie degli estremisti vegani.
Sembra assurdo, e suona quasi surreale, che in una parte di mondo tra le più evolute del pianeta, il mondo cosiddetto civilizzato, debba essere un organo centrale e superiore a occuparsi dei nostri figli, sostituendosi a coloro che più a cuore dovrebbero averne la salute: i genitori.
Eppure, dopo i frequenti episodi di minori, soprattutto in tenerissima età, finiti all’ospedale con danni neurologici causati dalla dieta vegana imposta loro dai genitori, era chiaro che l’adozione di qualche provvedimento s’imponeva.
Troppo spesso i piccoli hanno riportato lesioni e danni irreversibili per la mancanza di componenti essenziali alla loro crescita, e tutto a causa dell’adesione totale a una dieta che assume sempre più i contorni di una fede, particolarmente rigida e zeppa di implicazioni ideologiche, con una buona dose di pressapochismo che sfociano in un insidioso “fai da te”.
Ovvio quindi che la proposta di legge della deputata FI Elvira Savino non sia arrivata inattesa: commette reato chiunque “impone o adotta nei confronti di un minore di 16 anni, sottoposto alla sua responsabilità genitoriale o a lui affidato per ragione di educazione, istruzione, cura, una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita sana ed equilibrata del minore stesso”.
“Molte volte – spiega la deputata di Fi – , soprattutto ai figli di genitori che seguono diete vegane o vegetariane, viene imposta un’alimentazione che esclude imprudentemente alimenti di origine animale e loro derivati, nell’ambito di una dieta che per bambini e adolescenti risulta carente di zinco, ferro tipo eme (contenuto in carne e pesce), vitamina D, vitamina B12 e omega-3”; sostanze ritenute fino all’avvento del veganesimo indispensabili per il corretto sviluppo di un giovane organismo.
Ora, la proposta di legge di Savino intende mettere ordine tra le velleità di genitori che si riscoprono “dietisti e nutrizionisti in 24 ore” dopo la semplice lettura di qualche articolo in rete, tirando anche in ballo, se necessario, la Costituzione italiana.
E per dare maggior peso a quanto enunciato, la legge prevede la reclusione fino a un anno per il reato previsto, che può aumentare fino a quattro anni in caso di “una malattia o una lesione personale permanente” causata al minore, mentre in caso di morte la reclusione può arrivare fino a sei anni.
Misure drastiche, certo. Ma come drastica è la questione che l’ha generata: una “dieta” pericolosa con notevoli implicazioni ideologiche e di costume che la rendono appetibile e affascinante soprattutto nelle menti più deboli e facilmente suggestionabili.
[Crediti | Link: Dissapore Repubblica]