La prima cosa che mi viene in mente, mentre inizio a scrivere questo articolo, è che mi dispiace per Chiara Mangiatutto, perché so che con ogni probabilità lo leggerà, e ci rimarrà male. La verità, però, è che tutto vorrei fare tranne che fare del male a questa ragazza di 27 anni che nella vita si cimenta in improbabili Food Challenge sui social.
Non è la prima né l’ultima, Chiara Mangiatutto, a ingozzarsi a favor di camera in questo strano e distorto intrattenimento da circo variegato che sono i social network. E non è neanche la prima a cimentarsi nelle “Food Challenge”, le sfide a tema food che, nella maggior parte dei casi, sono pericolose (anche perché emulate dai più piccoli) o peggio pericolosissime (e noi che le alimentiamo guardandole dal buco della serratura siamo complici di un sistema che può arrivare fino a distruggere la vita di qualcuno, senza esagerare).
Che i social network necessitino di maggiori regolamentazioni è ormai chiaro – soprattutto YouTube, quello dove si cerca la creatività esasperata, e quello più amato dai giovanissimi, perché i genitori, alla fine, non lo percepiscono come un social network – . Bisogna normare meglio questi media, come accade per quelli tradizionali, e bisogna farlo a tutela di tutti, sia di chi li fruisce che di chi li crea. Perché basta immaginarsi una ragazzina che si ingozza senza sosta davanti alle telecamere in un qualsiasi programma televisivo della tv nazionale per capire l’ondata di polemiche che (giustamente) la scelta di mandarla in onda susciterebbe. Eppure, la stessa cosa non avviene su YouTube.
Chi è Chiara Mangiatutto
27 anni, siciliana, incredibilmente esile eppure voracissima: Chiara Mangiatutto è un fenomeno piccolo ma in crescita rapida, che a oggi conta un po’ più di trentamila follower su Instagram e 14mila iscritti su YouTube. Come tanti prima, durante e dopo di lei, Chiara fa sfoggio della sua personale abilità: mangiare quantità di cibo impensabili per un uomo adulto, figurarsi per uno scricciolo come lei.
Le piccole aziende (ristoranti, bar, fast food vari) fanno ovviamente a gara per averla ospite: le piazzano lì la versione più gigante del loro panino, o la porzione XXL del loro piatto forte, e aspettano che finisca di ingozzarsi in un video in fast forward che finirà online. E il peccato è che Chiara è anche capace di fare video interessanti e carini, quando veste i panni di “Chiara Analizzatutto” e va a fare l’analisi sensoriale, per esempio, della pizza all’ananas di Gino Sorbillo. Ma la realtà è che la maggior parte dei video di Chiara hanno come soggetto lei che mangia porzioni gigantesche di cibo.
Di qua dallo schermo, c’è chi la guarda ammirato, chi sorride per l’impresa e chi, come la sottoscritta e molti altri, non può che preoccuparsi. Se non per lei, per il messaggio che trasmette. Quale potrebbe infatti essere il risvolto positivo, o anche solo di intrattenimento, di una ragazza che mangia molto di più di quanto dovrebbe?
Qualcuno, qua e là, glielo fa notare, e così Chiara ha iniziato dapprima a spiegare che le Food Challenge richiedono una grande preparazione e una dieta sana a compensazione (ormai siamo al livello di considerarla una preparazione sportiva, e mi chiedo come sia possibile) e poi ha pubblicato un post su Instagram affermando che la sua “salute fisica e mentale era ed è ottimale” (in molti sui social si preoccupano per la sua magrezza), che non è “mai stata soggetta ad alcuno ricovero” e che non è obbligata “da NESSUNO a fare food challenges”, perché decide lei “quanto e cosa mangiare, in quanto capace di intendere e di volere”.
In effetti Chiara Mangiatutto pare una bambina, ma ha quasi trent’anni, e nessuno vuole limitare in alcun modo la sua possibilità di riempirsi lo stomaco come meglio crede. Purché questo non pregiudichi la sua salute e/o la salute altrui, e se così è – e così è – Chiara va aiutata a smettere.
Perché, anche assumendo la totale serenità e l’ottima salute che Chiara dice di avere, e anche immaginando che la preparazione a una food challenge richieda settimane di riso in bianco e insalatina scondita, il suo non è un comportamento sano. Il corpo, il fisico, non possono non risentire di abbuffate oltre misura, per quanto saltuarie. E queste non possono essere fatte per far ridere un pubblico affamato di vite altrui. In secondo luogo, l’immagine che Chiara trasmette non fa bene a tutti noi che la guardiamo. Sia che lo facciamo per curiosità, per ammirazione, sia che lo facciamo per intrattenimento, magari in un’età in cui ci sembra possibile imitarla, diventando un/a famoso/a content creator e alzando ancora un po’ l’asticella del rischio.
Non è solo diseducativo, è pericoloso, ed è ora di smetterla.