Fa il giro del mondo esponendo il Made in Italy all’ennesima figuraccia internazionale l’incredibile truffa delle 85 tonnellate di olive da tavola colorate con E141 (solfato di rame) al fine di mascherare i difetti di qualità, sequestrate nei giorni scorsi dalla Forestale in Puglia.
Con l’accusa di commercio di sostanze alimentari nocive e produzione di alimenti con aggiunta di additivi chimici non autorizzati dalla legge, sono stati denunciati 19 imprenditori, colpevoli di aver colorato le olive utilizzando sia la clorofilla ramata, sostanza alimentare nota come colorante E141 –procedimento vietato dalla legge– sia il solfato di rame, ancora più grave perché nocivo per la salute umana.
Una sovraesposizione alla sostanza, di solito impiegata nei pesticidi, può causare nausea, vomito e dolori addominali, nei casi peggiori rischia di essere letale.
In pratica, gli imprenditori riciclavano le olive dal colore ormai ingiallito provenienti da vecchi raccolti, applicando uno strato di solfato di rame che dava un colore verde intenso e uniforme.
Le olive interessate sono quelle dolci da tavola di tipo “Castelvetrano“, la cui lavorazione prevede l’impiego di soda caustica per “deamarizzare” il frutto.
Peccato che durante il procedimento il colore verde vivo tenda a sfumare verso il giallo lasciando emergere macchie e difetti. Da qui, l’idea di colorarle utilizzando lo stratagemma del solfato di rame.
Gli esami del Dna hanno rivelato anche altri reati: olive spagnole e greche spacciate per olive italiane, falso olio Nocellara del Belice a marchio Igp, cattiva conservazione degli alimenti.
La Forestale stima che il mercato nazionale della contraffazione di prodotti alimentari valga almeno 1 miliardo di euro all’anno, con effetti pesanti per il settore dell’olio d’oliva, falcidiato nel biennio 2014-15 dalla piaga della mosca olearia e dal cattivo tempo.
[Crediti | Link: Eater, Guardian]