Se c’è un prodotto svillaneggiato, mortificato e umiliato, questo è la Nutella. Provi a dire che ti piace la Nutella, e vieni guardato come un mentecatto. O, bene che ti vada, un ignorante.
Cori unanimi di dietisti, nutrizionisti ed esperti da tastiera si levano compatti nel condannare la crema a cui tante volte abbiamo affidato i nostri dispiaceri, affondando il cucchiaio nella sua confortante morbidezza.
La Nutella è passata nel giro di pochi anni dal ruolo (in realtà usurpato a suon di spot) di simbolo della merenda genuina che mamme premurose offrono ai propri pargoli a quello di prodotto dannoso per la salute e le coronarie, apprezzato soltanto da irriducibili nostalgici o consapevoli amanti del punk-food, specie per la presenza tra i suoi ingredienti del famigerato olio di palma.
Ma chissà se dopo aver letto questo post i detrattori della Nutella a oltranza, i crociati dell’olio di semi di girasole degustato in purezza o gli estimatori del Cremolì nuovo di zecca (il nuovo grasso vegetale messo a punto a partire da olio di oliva che potrebbe sostituire l’olio di palma) ci lasceranno finalmente godere in pace il nostro cucchiaio di Nutella senza lanciarci addosso i soliti strali e i consigli salutistici peraltro mai richiesti.
Pare infatti che per Nutella sia arrivato il momento della riscossa dopo le tante accuse che le sono state mosse negli ultimi anni, grazie a una prestigiosa associazione di consumatori tedesca, e quindi affidabile per definizione, la “Stiftung Warentest”.
Un ente tedesco che, per quanto dal nome impronunciabile, gode di chiara fama e le cui valutazioni su prodotti di consumo sono da decenni riconosciute come impeccabile simbolo di attendibilità e teutonica pignoleria, nonché determinanti per il successo o le sfortune di prodotti e marchi.
La prestigiosa associazione, si è quindi presa la briga di analizzare ben 21 creme spalmabili nazionali e straniere, sotto l’aspetto di piacevolezza del gusto, presenza di intossicanti, correttezza e veridicità in ambito pubblicitario, prezzo, profilo nutrizionale del prodotto dichiarato in etichetta.
In particolare, tra le creme considerate per la maggior parte tedesche, si sono anche due illustri ospiti nazionali: la tanto vituperata Nutella Ferrero accanto alla blasonata Nocciolata Rigoni d’Asiago. Come a dire, il principe e il povero. Nell’ambito di queste 21 creme, 6 si dichiaravano “bio” e solo 2, tra cui la Nocciolata italiana, dichiaravano di non contenere olio di palma.
Va da sé che la prova principale, quella del gusto, è andata ottimamente per tutte le creme considerate, ma i nodi sono venuti al pettine con la prova successiva, quella relativa alla ricerca di micotossine, sostanze chimiche dannose che possono essere sviluppate dalle nocciole –nel caso delle creme spalmabili– quando mal conservate.
La Nutella ha ottenuto il punteggio di “ottimo”, corrispondente a una totale assenza di micotossine, mentre la metà delle creme dichiaratesi “bio”, tra cui la nobile Nocciolata, sono risultate in larga parte “insufficienti“, contaminate cioè da aflatossine, muffe e agenti intossicanti vari.
Sorpresa, vero?
Ma non è finita qui: anche in relazione ad altri elementi intossicanti e sospetti cancerogeni, risultanti dalla lavorazione ad alte temperature dei grassi vegetali, (il 3MCP e GE), il livello nella Nutella, così come nella maggior parte delle creme tedesche, è risultato “buono”, mentre –sorpresa!- è risultato di nuovo insufficiente nella Nocciolata.
Vale a dire che Nocciolata, insieme ad alcune altre creme considerate, ha presentato un livello eccessivo di questi componenti ritenuto dannoso per la salute.
E ciò è riconducibile al fatto che i tanto decantati e osannati oli di girasole utilizzati per produrre queste creme devono subire lavorazioni molto più drastiche e invasive per essere utilizzati nel ciclo produttivo rispetto all’olio di palma –già naturalmente allo stato solido in origine– con conseguente maggior produzione di sostanze dannose.
Insomma, alla resa dei conti lo studio ha finalmente portato un po’ di chiarezza scientifica, oggettiva e imparziale nel mare magnun delle chiacchiere da bar (o da rete), delle approssimazioni e dei pareri arbitrari non supportati da alcuna evidenza scientifica.
Attenzione, però: questo non significa che, a fronte di queste notizie potremo riprendere a ingoiare Nutelle e creme varie a mestolate. Questi prodotti rimangono sempre e comunque, Nutella e Nocciolata a braccetto, nella sfera degli alimenti “ da conforto” , e tali devono restare.
La buona notizia è invece che finalmente nella massa del qualunquismo salutista a poco prezzo e del pressapochismo mediatico che tanti adepti fa in rete, qualcuno ha finalmente iniziato a fare un po’ di sana, obiettiva, imparziale chiarezza.
[Crediti | Link: Stiftung Warentest, Dissapore, Mangio bene vivo bene]