[Attenzione: questo post contiene descrizioni e immagini che potrebbero turbare la sensibilità di qualche lettore]
Se mangi sushi, pesce e salmone crudi quasi ogni giorno, una corsa in bagno in preda a dolori intestinali ti può capitare.
Ma che una volta provvidenzialmente accomodato sulla tazza del water, venga espulsa una tenia di quasi due metri non è certo una cosa che capita tutti i giorni.
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Eppure, è proprio questo che è capitato a un trentenne di Fresno, in California, mangiatore seriale di sushi e pesce crudo, che si è presentato al Pronto soccorso con un sacchetto in mano chiedendo di essere visitato per un problema di tenia.
Sulle prime il medico di turno non ha dato troppa importanza alla richiesta: in fondo le tenie non causano particolari problemi, a parte il comprensibile ribrezzo.
Ma dopo aver aperto la borsa del paziente, il medico si è dovuto ricredere: avvolto in un rotolo di carta igienica c’era un verme spropositato, che una volta steso sul pavimento del pronto soccorso e misurato, è risultato lungo 170 centimetri: quasi 2 metri di tenia, che l’ignaro paziente ospitava nel suo intestino.
E la cosa più raccapricciante, come ha raccontato il protagonista della storia, è che al momento dell’espulsione la tenia era vispa e pimpante.
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La trasmissione tv “This Won’t Hurt A Bit” ha raccontato la storia: il paziente, arrivato al pronto soccorso con forte diarrea sanguinolenta, ha chiesto di essere curato per liberarsi una volta per tutte del verme “vivo” che ha raccontato di aver anche sentito dimenarsi nella pancia.
La parte restante del verme è stata infine rimossa grazie a una terapia farmacologica.
In effetti, le larve di Diphyllobothrium, o tenia giapponese, possono essere “ospitate” nei pesci d’acqua dolce come il salmone. In realtà, però, la tenia non è un’esclusiva del pesce crudo, si trova anche nei pesci marinati o affumicati e in altri alimenti di origine animale.
[Crediti | Grub Street]