Sta causando accese reazioni lo studio condotto dagli scienziati della Cornell University, situata a Ithaca, nello stato di New York: essere vegetariani molto a lungo può causare alterazioni del patrimonio genetico che aumentano il rischio di contrarre il cancro.
I ricercatori della Cornell hanno effettuato i loro studi su diversi campioni: genomi provenienti da una popolazione che segue una dieta prevalentemente vegetariana a Pune, in India, e una popolazione tendenzialmente carnivora come quella del Kansas. Le differenze riscontrate sono notevoli.
La mutazione riguarderebbe un importante processo responsabile dell’assunzione degli acidi grassi essenziali, contenuti in grandi quantità nelle piante.
L’effetto del gene mutato, unito a una dieta ricca di grassi vegetali, è la produzione di acido archidonico, noto per aumentare sensibilmente le infiammazioni e le malattie degenerative. Chi desidera approfondire può leggere l’articolo di Le Scienze.
Inoltre, la mutazione ostacola l’assorbimento di Omega3 (contenuti in cavolfiori, salmone, spinaci, pesche, noci) e una sovrassimilazione di Omega6, meno sani e contenuti negli oli vegetali.
Mark Brenna, direttore della ricerca alla Cornell University, raccomanda a chi segue una dieta strettamente vegetariana l’uso di olio a basso contenuto di Omega6, come ad esempio gli oli d’oliva.
Di recente gli scienziati hanno associato al cancro il consumo di carne rossa e insaccati, insomma, quale dieta non è pericolosa in un modo o nell’altro?
[Crediti | Link: Telegraph, Le Scienze]