Il mondo aveva bisogno di un pollo al forno vegano, anzi no, di un fantapollo finocchione, e solo l’acume vagamente problematico di una blogger veg poteva partorire questa idea e renderla pubblica.
Per di più senza il dubbio che qualche umano normodotato potesse leggerci qualche strisciante messaggio omofobo: la Rete è un mondo strano.
Con l’involontaria comicità di alcune ricette potremmo riempire diversi libri, ma se possibile il Fantapollo vince il fanta-concorso come la migliore in assoluto. Anche solo per questo, il blog in questione dovrebbe essere da voi bersagliato di like, commenti, frizzi, lazzi e cotillon.
Si apra la parentesi dei vegani che giocano a fare i carnivori, ma senza sgarrare.
Nel mare magnum di internet succede di imbattersi in bufale, catene di Sant’Antonio, video virali e post che non è dato sapere se siano veri, falsi o verosimili.
Stavolta, per la categoria Veg fanta-carnivori è arrivato il finocchione, che partendo dall’ortaggio ricostruisce l’atavica voglia di carne, rimestando gli elementi con fattezze di pollastri non meglio identificati.
Ora, senza trasformarci nella versione dissaporiana della trasmissione radiofonica La Zanzara, nella quale Giuseppe Cruciani tritura come uno schiacciasassi i nazi-vegani, vogliamo aprire un televoto virtuale contro il genere umano che trasforma in finti piatti di carne il seitan o il tofu.
In un negozio, di recente, mi è caduto l’occhio con sommo orrore su un intero scaffale di salumi vegani.
Restando ferma ad osservarli con un misto di curiosità da documentarista mancata e un punto interrogativo stampato sulla fronte, mi sono chiesta il perché.
Perché chi sceglie di non mangiare più carne, ci si deve inesorabilmente ispirare? Perché non si possono pensare altre frontiere di forma e sostanza del cibo che non si rifacciano inesorabilmente alla selvaggina o alla carne separata meccanicamente?
Il nostro passato da cacciatori preistorici ci riporta sempre alle origini: le carcasse ricostruite con il finocchio, per tornare al nostro fantapollo finocchione, sono uno degli esperimenti allo stesso più raccapriccianti e divertenti sul tema.
I vegani che si trovassero nel piatto la ricostruzione vegetale di un pollo morto e infilato nel forno, se avessero fatto una scelta alimentare per questioni di etica animalista, potrebbero collassare e farsi scappare definitivamente l’appetito.
Ma il mondo Veg è un universo strano e in evoluzione: è evidente che la popolazione “verde”, oltre a contare diversi oltranzisti, oggi annovera anche un’ampia schiera di autoironici.
Ai quali la mamma, la domenica, prepara il fantapollo finocchione. Non mi stancherò mai di ripeterlo: fantapollo finocchione.
[Crediti | Link e tutte le foto: Vegan Blog]